Dott.ssa Francesca Mezzatesta Storico e critico dell’Arte e spettacolo

Nasce nel 1963 a Torino, di origini langarole della provincia di Cuneo, studia musica dal 1979 abbraccia numerosi generi musicali e prende parte a importanti filarmoniche , il suo strumento principe è la tromba (dalla musica melodica, al jazz e al folk e alla sud americana e peruviana) Le sue visionarie atmosfere scenografiche, anticipano i suoni come dalla luce al tuono e lo rimembrano in quel sottile legame, che sollecita per analogia la vibrazione di sentimenti delle sue arti: musica e pittura. Ezio Conterno si esprime con vitalità intensa e loquace attraverso la rappresentazione della natura, in molteplici variazioni tonali, in tutti i suoi aspetti fugaci e sorprendenti. Il colore in movimento rappresenta metafore di sensazioni e pensieri, che sussurrano vibrazioni profonde e agitano le corde sensoriali e spirituali. Una pittura da associare in sinestetici effetti sonori dati dalle note dei colori emessi da uno strumento musicale. Attraverso ambientazioni atmosferiche e paesaggistiche trasmette anche la storia di un territorio, con forza documentaristica e gli aspetti socio culturali ed economici della sua terra. Testimonianze di mutazioni temporali, non solo negli spazi di cui si rivive nelle sue tele, bellezza e armonia, ma anche la semplicità e saggezza, delle civiltà che lo hanno abitato e quelle sempre più rare che lo abitano, dopo l’immigrazione in grandi città più industriali come Torino. Sorrisi di anziani contadini felici davanti la loro casa sulla Valle e echeggianti richiami di una natura serena e incontaminata, dove ergono poetiche immagini dai toni forti e vivaci che tra i falò silenziosi sulle colline o nel solitario pescatore denotano, lo spirito osservatore dell’artista. In “Tramonto in Langa”, lame di luce accendono nuvole dipananti e giocose in una atmosfera suggestiva tra tradizione e identità. Fugace e radiante, l’effetto en plain aire, di paesaggio/passaggio, nei cangianti movimenti del sole, allarga le nubi all’esterno della superficie pittorica e concentra la fuga prospettica in un centro di gravità permanente solare. Nella spinta e forza energetica della natura, richiama al suo recupero e rispetto e ne rispecchia i colori della sua interiorità e degli aspetti invisibili al suo obiettivo fotografico e che lui sente di impressionare con i pennelli. La sua arte in molti casi riprende la poetica dell’istantaneo cosi come E. Manet nella “Ville Lumière” nello scatto di un ‘istantanea. Suggestioni visive e mnemoniche prendono il sopravvento con immagini tratte da foto d’epoca, che seducono con il loro fascino vintage, dai toni bruni e ingialliti trasposte dall’artista su tela. Il 25 Aprile del 2014 vince il I° premio da parte della giuria tecnica nella IV edizione della Mostra-Concorso, organizzata a Nichelino (To), nell’ambito dell’Associazione dei Pittori di Borgo Vecchio, per la sua veridicità espressiva e narrativa con l’opera: “La Famiglia , Trebbiatura”. , per partecipare al rito della festa della trebbiatura e a celebrarla tra i sorrisi in un recupero di serena semplicità di vita tra stratificazioni affettive e funzioni descrittive di un insieme di fatti in una singola immagine. Soggetti e ambientazione tratti da una foto di famiglia, del 1939 dinanzi alla simbolica “trebbiatrice”, in una rivisitazione viva nel macrocosmo di una collettività e del loro quotidiano ma anche sogni, speranze, aspirazioni riconducibili al microcosmo della famiglia, che egli ci restituisce in narrazioni fedeli e realistiche di più generazioni, con tutti i mutamenti ed immersioni avvolgenti e nostalgiche di attesa e ritorni. Attratto anche dalla rappresentazione delle figure e dei nudi femminili, i suoi “brani pittorici”, invitano dunque non solo agli sguardi dei personaggi del passato ma ad entrare nell’opera attraverso gli sguardi contemporanei dell’osservatore.
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