NAZZARENO TREVISANI - LUOGHI MENTALI

Ezio Ranaldi – Luoghi Mentali

Di NAZZARENO TREVISANI

Gli spazi di Ezio Ranaldi sono luoghi mentali, territori immaginati al limite tra realtà e finzione dove prende corpo un’azione teatrale.

L’artista pugliese pone i suoi personaggi, prevalentemente donne, creando un palcoscenico al limite tra il vero e l’immaginario, lo spazio per un evento, a conferma che ogni realismo possiede una potenzialità oltre le contingenze, ma poi ci vuole la giusta tensione iconografica, un valore aggiunto dove l’arte si assume la responsabilità etica del bello.

Le sue opere contengono scene affollate in cui umanità, natura e architettura, viste nei loro aspetti quotidiani o eccessivi, a volte al limite del credibile, sono fuse in composizioni ricche di particolari seduzioni.

In questa ampiezza, Ranaldi fa convivere, come è tipico della comunicazione contemporanea, informazioni giornalistiche ed evasioni spirituali, sconvolgimenti naturali, e scene erotizzanti, visioni affollate in mezzo alle quali una luce illumina e fa risaltare un singolo. Il mondo di Ranaldi giunge dalla realtà quotidiana, dai costumi sociali, dalle abitudini intime di persone a cui somigliano.

Il centro dei suoi quadri racchiude la fisicità in cerca di libertà inespresse, orientandosi verso distensioni vitali e fughe dalla privazione materiale.

Spesso il senso apocalittico che riguarda il nostro presente, solcato da eventi tragici, che ci toccano nell’intimo, ma destinati ad essere dimenticati o divenire merce per comunicatori, acquisisce consistenza sulle tele di Ranaldi, senza essere però mai l’unico elemento: ad esso fanno eco le evasioni in mondi privati dove l’individuo mostra la sua parte in ombra.

E’ qui che la persona comune, ricercata, selezionata, fotografata direttamente dall’artista, diviene personaggio di una storia, anonima icona del tempo presente.

L’arte di Ranaldi utilizza nel suo linguaggio quegli stessi elementi che minano la libertà individuale, la tecnologia e l’informazione, che risultano profondamente fuse nelle sue visioni e nei procedimenti impiegati per la realizzazione delle opere.