Lodovico Gierut

Fabiana Toffano è qui tra noi, in una terra versiliese ben nota per la storia legata all’arte ad alto livello, luogo di incontro e di passaggio, per presentare i suoi quadri legati a Venezia.


Sia quella che chiamo “la Versilia dei sette Comuni” – comprensiva della Camaiore di Galileo Chini, di Plinio Nomellini, di Vittorio Grotti, di Rosso di San Secondo e via dicendo – sia la Toscana tutta, hanno avuto soprattutto nel passato rapporti culturali con Venezia.


 C’è poi il Carnevale di Viareggio, c’è quello di Venezia, che costituiscono, pur con diversità, un documento folcloristico molto particolare.


Personalmente, quando ho conosciuto Fabiana Toffano – mi riferisco al Museo “Ugo Guidi” di Forte dei Marmi – il pensiero, e l’ho scritto nel volume firmato da Silvia Landi, s’è agganciato a Mihai Eminescu, il poeta rumeno dell’Ottocento.


Eminescu ha amato Venezia e le ha dedicato, tra l’atro, pure una poesia immortale, e allora la mente m’è andata pure al passato di Giorgione e Tiziano Vecellio, al Tiepolo, al Guardi…., ma anche ad Emilio Vedova che in Versilia è passato, e al grande Pietro Annigoni scomparso nel 1988 che è stato immenso con dipinti intitolati “Morte dei Venezia” e “Memoria di Venezia” del 1970.


Nomi dovrei farne…, belli i disegni di Anna Chromy, scomparsa l’anno scorso, che sarà ricordata al Museo “Ugo Guidi 2 “ di Massa tra qualche giorno.


Fabiana Toffano ama tantissimo la “sua” Venezia, di cui ha interpretato le luci e le acque, gli angoli più significativi con i palazzi e i ponti, e talvolta ha tremato che forse qualcuno o qualcosa potesse far del male ad una delle città più note e visitate del mondo.


L’ama come… la persona amata.


La vive e in certi quadri, alcuni sono attorno a noi, non manca un’apprensione, una sottile nota malinconica, ma è un qualcosa di diverso da quelle dei nomi fatti prima, Eminescu e Annigoni, e sulla scia di Carrà e di Marinetti, di de Pisis e di altri, eccola alla Galleria Europa a presentare i suoi acrilici.


E’ un diario per immagini, il suo, ben supportato da un catalogo dove non mancano scritti della stessa Landi, di Giacomo Mozzi e di Marilena Cheli Tomei.


Dipinge “per amore”, è giusto ribadirlo, e per un’intima necessità di esprimersi nei gesti colorati di rosa antichi, di grigi perlacei, di azzurri…, e il Canal Grande e i brillii e ogni centimetro quadrato delle sue tele sottolineano la sue emozioni, le sensazioni, le riflessioni.


Silenzi e attese.


Dalla sua tavolozza scivolano sul supporto telaceo, ma anche su carta, strati di colore: vi nascono anche i voli liberi dei gabbiani. Non mancano persino gruppi di persone e il viaggio c’è e continua.


Credo che la scelta di proporre la sua grande e onesta passione d’arte in questo punto di incontro, siamo da un mare all’altro, sia vincente: ne amplia l’ottimo curriculum vitae e poi non dimentichiamo che la personale ha il patrocinio dell’Amministrazione di Camaiore, giustamente non facile ad avere perché punta sulla qualità.


Lo definirei come un porto dove Toffano ha scaricato le sue fascinose mercanzie, tanto che penso ad un altro poeta, Costantino Kavafis, greco, che scrisse “Itaca”: “… Sempre devi avere in mente Itaca -/ raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio …”.


L’Itaca della pittrice è qui, ma è solo un punto di attracco, di passaggio; altri lidi l’attendono, perché l’Itaca finale è ancora lontana.


So, sappiamo che porterà Venezia e l’armonia altrove, e intanto la ringraziamo con un plauso per ciò che ci ha donato, ma speriamo che dopo questa sosta prima o poi torni nella nostra Versilia.


 


Lido di Camaiore, Galleria Europa. 4 novembre 2022.


 


(estratto)


Lodovico Gierut


Critico d’arte