Giancarlo Bassotti
... Joseph Kosuth utilizzò per primo il termine "concettuale" per definire il suo obiettivo di un'arte fondata sul pensiero piuttosto che su un frainteso ed equivoco piacere estetico. Un'arte alla cui base i concetti e le idee espresse sono più importanti del risultato percettivo ed estetico dell'opera stessa.
Un concettuale rivisitato quello di Fabrizio Mariani che manipola materiali contemporanei ad alto contenuto tecnologico come le lastre di stampa tipografiche offset o gli elementi della geometria euclidea come il quadrato o semplici segni grafici come linee e punti. Li utilizza per la costruzione delle sue opere, ricorrendo all'uso di colori acrilici ad olio e grafite. Le opere di Fabrizio Mariani sono pure costruzioni del pensiero, vere e proprie rivisitazioni di un'idea.
L'artista, quasi per autocompiacimento, cambia le carte in tavola, fino a raggiungere una sua personale e cosciente ambiguità di linguaggio.
Un gioco alchemico degli opposti che lo porta direttamente ad una dichiarata translitterazione dei significanti, che genera un nuovo significato dell'opera stessa. Richiamando lo spettatore a riflettere sullo strettissimo rapporto tra immagine e parola. Il valore fondamentale non è il risultato percettivo ed estetico dell'opera, ma è l'idea che sta alla base dell'opera.