Massimo Pasqualone
MASSIMO PASQUALONE
LE ELIOFANIE DI FERNANDA TROZZI
Fernanda Trozzi è presente da quasi un ventennio sulla scena artistica nazionale, con numerosi premi e riconoscimenti. Il centro emozionale della sua ricerca è la vita, i suoi ricordi, le sue emozioni e per questo l'arte è diventeta una fortissima passione ed una fedelissima compagna di vita, quasi un rifugio alla complessità che ci circonda. Certo, con Umberto Saba, l'opera d'arte è sempre una comfessione, e dunque le sue opere confessano una ricerca artistica all'insegna della libertà, quasi un desiderio romantico di libertà, quella sensucht che gli artisti del Romanticismo sentivano come traguardo irraggiungibile.
Questa ricerca è testimoniata da alcuni simboli che , sovente, rappresentano l'artista stessa: in primis il mare, testimone di questa ansia di libertà, di questa ricerca esistenziale all'insegna della gioia.
Mi piace ricordare un plastico pensiero di Marcel Proust: "Il mare affascinerà sempre coloro per i quali il disgusto della vita e l'incanto del mistero hanno preceduto i primi dolori, per una sorta di presentimento dell'insufficienza della realtà a soddisfare le loro aspirazioni. Quelli che hanno bisogno di riposo ancor prima di aver conosciuto la stanchezza, il mare li consolerà, li esalterà vagamente".
Nelle opere di Fernanda Trozzi poi fa capolino il vento, in un approccio sinestetico particolarmente intenso, quasi una voce del tempo che il vento veicola fino a noi.
Ascoltate Mario Luzi:
Il vento sparso luccica tra i fiumi della pianura,
il monte ride raro illuminandosi,
escono barlumi dall'acqua,
quale messaggio più chiaro?
E' tempo di levarsi su,
di vivere puramente".
Fernanda Trozzi, profonda conoscitrice anche delle tecniche della poesia, utilizza nell'arte figure retoriche care alla poesia: le figure allora si immergono nel cuore, i protagonisti che osservano il mare in realtà vivono la vita, con gli effetti ottenuti attraverso preziosi bilanciamenti cromatici dei colori puri che creano un delicato inno alla gioia, anzi gli accostamenti cromatici sono essi stessi sprazzi di gioia e di felicità, eudaimonia di un'artista che ha raggiunto attraverso l'arte una pace, una quiete interiore, insomma quella felicità che solo l'arte sa dare.
Da significare inoltre una precipua dimensione onirica, quel sogno come infinita ombra del vero, che pervade alcune opere di Fernanda Trozzi, dimensione tesa allo svelamento della realtà, che l'artista percepisce attraverso una frammentazione spaziale capace di cogliere l'attimo, il momento, direi il frammento, perche, con Hagel, la verità è nel frammento.
L'artista sa benissimo che la realtà non è mai quella che si vede, e lo dimostrano le figure femminili che mantengono, nonostante gli influssi della contemporaneità, una eleganza classica, quasi una solennità antica, perchè la bellezza le attraversa, ed attraversa i secoli, ricordando a tutti gli abitanti del tempo la caducità delle loro esistenza.
LE ELIOFANIE DI FERNANDA TROZZI
Fernanda Trozzi è presente da quasi un ventennio sulla scena artistica nazionale, con numerosi premi e riconoscimenti. Il centro emozionale della sua ricerca è la vita, i suoi ricordi, le sue emozioni e per questo l'arte è diventeta una fortissima passione ed una fedelissima compagna di vita, quasi un rifugio alla complessità che ci circonda. Certo, con Umberto Saba, l'opera d'arte è sempre una comfessione, e dunque le sue opere confessano una ricerca artistica all'insegna della libertà, quasi un desiderio romantico di libertà, quella sensucht che gli artisti del Romanticismo sentivano come traguardo irraggiungibile.
Questa ricerca è testimoniata da alcuni simboli che , sovente, rappresentano l'artista stessa: in primis il mare, testimone di questa ansia di libertà, di questa ricerca esistenziale all'insegna della gioia.
Mi piace ricordare un plastico pensiero di Marcel Proust: "Il mare affascinerà sempre coloro per i quali il disgusto della vita e l'incanto del mistero hanno preceduto i primi dolori, per una sorta di presentimento dell'insufficienza della realtà a soddisfare le loro aspirazioni. Quelli che hanno bisogno di riposo ancor prima di aver conosciuto la stanchezza, il mare li consolerà, li esalterà vagamente".
Nelle opere di Fernanda Trozzi poi fa capolino il vento, in un approccio sinestetico particolarmente intenso, quasi una voce del tempo che il vento veicola fino a noi.
Ascoltate Mario Luzi:
Il vento sparso luccica tra i fiumi della pianura,
il monte ride raro illuminandosi,
escono barlumi dall'acqua,
quale messaggio più chiaro?
E' tempo di levarsi su,
di vivere puramente".
Fernanda Trozzi, profonda conoscitrice anche delle tecniche della poesia, utilizza nell'arte figure retoriche care alla poesia: le figure allora si immergono nel cuore, i protagonisti che osservano il mare in realtà vivono la vita, con gli effetti ottenuti attraverso preziosi bilanciamenti cromatici dei colori puri che creano un delicato inno alla gioia, anzi gli accostamenti cromatici sono essi stessi sprazzi di gioia e di felicità, eudaimonia di un'artista che ha raggiunto attraverso l'arte una pace, una quiete interiore, insomma quella felicità che solo l'arte sa dare.
Da significare inoltre una precipua dimensione onirica, quel sogno come infinita ombra del vero, che pervade alcune opere di Fernanda Trozzi, dimensione tesa allo svelamento della realtà, che l'artista percepisce attraverso una frammentazione spaziale capace di cogliere l'attimo, il momento, direi il frammento, perche, con Hagel, la verità è nel frammento.
L'artista sa benissimo che la realtà non è mai quella che si vede, e lo dimostrano le figure femminili che mantengono, nonostante gli influssi della contemporaneità, una eleganza classica, quasi una solennità antica, perchè la bellezza le attraversa, ed attraversa i secoli, ricordando a tutti gli abitanti del tempo la caducità delle loro esistenza.