Intervista per Venezia dal gruppo ItsLiquid - BORDERS Art Fair
Luca Curci dialoga con Franca Dariol durante FUTURE LANDSCAPES, terzo appuntamento di BORDERS Art Fair,
Palazzo Albrizzi-Capello -Venezia.
COS'È PER TE L’ARTE?
Secondo me l’arte è l’espressione del “divino” che si fa materia, tramite l’artista, un individuo di spiccata sensibilità che fa da canale tra la terra ed il cielo. Un opera d’arte riesce a far vibrare a livelli molto profondi.
Personalmente non apprezzo l’arte “cupa”, mi sembra un buttare addosso agli ospiti e all’ambiente emozioni psichiche pesanti. Amo invece l’arte come mezzo per illuminare con emanazioni positive, in modo da alzare le vibrazioni dell’ambiente. Siamo già continuamente bombardati da cattive notizie dai media. Serve quindi “spazio di respiro” per la nostra anima.
A cosa stai lavorando attualmente?
Ho alcuni filoni sui quali spazio liberamente, rendendo così più interessante la mia ricerca artistica. Da una parte sto sperimentando vari tipi di colori con l’uso di colate di gesso nelle tele, dall’altra sto coltivando la mia giovanile passione per il ritratto, con uno stile di ricerca in modalità psichica, catturando i moti e le propensioni interiori di ciascuna personalità.
Qual è il tuo background?
Mi piace molto questa parola, assomiglia ad underground… Adoro il mondo onirico, tutto ciò che riguarda i corpi sottili, i mondi paralleli, la simbologia, le guarigioni spontanee, la cromoterapia, la musica, la poesia, la danza, l’arte intesa come mezzo di liberazione ed evoluzione personale.
Dopo il liceo artistico non ho proseguito perché avevo una forte necessità di autonomia e trovavo difficile scegliere fra le diverse opportunità di studio dalle quali mi sentivo attratta. Parallelamente ho continuato ad interessarmi e a studiare i miei temi più cari e a frequentare corsi di crescita personale, in particolare gli studi e la filosofia di Baba Bedi.
Qual è stata l'esperienza che più ha influenzato il tuo lavoro?
Bella domanda… ce ne sono molte. L’ideale è sempre seguire il proprio “flusso”, flusso che da giovanissima ho dovuto interrompere, ma che ho prontamente ritrovato e ripristinato con l’aiuto della Biotransenergetica.
Qual è la parte più impegnativa della creazione delle tue opere?
Non ho difficoltà nella creazione delle mie opere, ma non sempre ho a portata tutto il materiale di cui ho bisogno, dalle tele, ai colori, ad altro materiale importante, non di meno a volte è davvero impegnativo dover scegliere quale e quanto tempo utilizzare. Ma quando sono nel pieno flusso creativo accade tutto da sé.
Com’è essere un artista al giorno d’oggi?
E’ un privilegio. Si può guardare al mondo da una prospettiva più ampia.
Qual è il ruolo che l'artista gioca nella società?
L’artista ricorda che siamo persone libere e che ognuno dentro di sé contiene capacità immense che spesso non vengono riconosciute e messe a disposizione della società stessa, che ne beneficerebbe. Dobbiamo imparare a riconoscercele, queste attitudini/capacità e a dare loro lo spazio che meritano.
I suggerimenti dei visitatori arricchiscono te e la tua arte?
Certamente, mi aiutano a capire se sto lavorando nella direzione che mi sono prefissata, con commenti ed argomentazioni che la confermano, muovendo emozioni e ricordi spesso rimasti interiormente cristallizzati.
Ci sono stati visitatori che hanno arricchito la mia vita in termini interiori, di conoscenza. Ma ogni persona può diventare spunto per il mio lavoro di ricerca e a volte ne diventa il soggetto stesso.
Quali temi artistici persegui? Qual è il tuo argomento preferito, se ce n'è uno?
Sto investendo molte energie nel ritratto psichico, come studio della personalità. I temi sono molteplici, spesso in linea con le situazioni, anche personali, che sto vivendo.
Il tuo stile è cambiato negli anni? In quale modo?
Il mio stile non è cambiato negli anni, ma c’è una naturale e spontanea evoluzione del mio modo di usare i colori, i materiali e di esprimermi.
In che modo l'opera d'arte presentata nella nostra mostra è collegata al tema del festival?
“Future Landscapes”, lega con il mio trittico “Passato, Presente e Futuro”, si arriva ad un paesaggio futuro dopo aver attraversato e vissuto, chi più chi meno piacevolmente, un passato, costruito e seminato nel presente. Il paesaggio futuro vive dentro di noi, nel nostro immaginario, ma domani sarà di nuovo e ancora il nuovo oggi. Solo il momento presente è eterno.
Siamo stati attratti dalla tua ultima produzione artistica, l'opera presentata è stata realizzata per il festival o come parte di opere preesistenti?
Nella mia produzione artistica il tema del tempo è stato spesso sviluppato ed apprezzato. Ho dei lavori in gessetti, antecedenti, sugli stessi temi del trittico, quest’ultimo è un mio personale e importante traguardo raggiunto nel 2019.
Cosa ne pensi della piattaforma ITSLIQUID?
E’ la prima volta che accetto un invito ad esporre, che di solito ignoro. Ma ho percepito da voi qualcosa di adatto, in linea, al mio modo di intendere l’arte e ne ho avuto immediatamente fiducia.