Giorgio Falossi
C'è in ogni opera di Franca Galleni sottinteso un messaggio ancorato ad una constatazione, dal significato legato alla psiche, rappresentato con la figura, con il corpo, con il volto.
L'artista lo trova nel figurativo, dove il disegno trionfa senza lasciare niente di incerto. La verità è stampata sul viso e sul corpo insieme ai mille desideri di questa nostra umanità maschile o femminile. Nelle varie espressioni sono esternate le molte tensioni, ma non sino al dramma. La paura sono due mani sul volto, il sacro un volto pensoso di una adolescente, la mitologica Danae è una dirompente sensualtà con la presenza di una pioggia d'oro, ma a differenza di Gustav Klimt nessun altro ornamento se non la carne, la nudità.
Non che Franca Galleni tralasci la preziosità dell'ornamento, che si ritrova in altre opere, ma tiene l'attenzione sulla realtà della figura ed è capace di inserirvi il suo momento di gioia o disperazione, di felicità o di paura, e questo sempre visibile, sempre fruibile, spesso primario.
La personalità dell'artista aggredisce l'immagine nell'atto stesso in cui il pennello si posa sulla tela, ne invade la figura.
Non c'è bisogno di ornamenti per attrarre l'attenzione dell'osservatore è sufficiente la bellezza della forma, il piacere del corpo. C'è il disegno che insegue, contorna, precisa, penetra. Il disegno è importante nella pittura. Ma bisogna saperlo fare, e saperlo fare con arte, così come fa Franca Galleni.
Giorgio Falossi
Libro- Covid'Arte Tempo di virus voglia di arte - pag 193 Il Quadrato Cipriani