Claudio Rambaldi (professore e critico d'Arte)
L’ultima produzione di Francesca Balacco presenta opere che si caratterizzano per un insistito cromatismo timbrico in cui prevalgono le tonalità complementari. Lo spazio prospettico è scandito da una sequenza di piani a digradare verso l’orizzonte, secondo una impostazione classica della visibilità. Rispetto alle precedenti fasi della pittrice, in cui la superficie cromatica era scandita da ampie zone interconnesse, ora in questi ultimi lavori compare come elemento stilistico significante una sorta di dripping che non risponde a nessuna casualità esecutiva ma ad un preciso intento creativo. “Cominciai ad accorgermi che la trama cambiava un poco ogni volta… come infiniti strati d’anima sovrapposti, separati fra loro” scrive l’autrice. Una concrezione materica, un reticolo di “crepe nell’intonaco e qualche ditata” che tuttavia non concedono nulla alla arbitrarietà ma si assoggettano rigorosamente alla disciplina del gesto controllato, ispirato alla dimensione fantastica e a “quei ricordi proiettati su un muro bianco” che si susseguono, appunto come infiniti strati d’anima.
Claudio Rambaldi