GIUSEPPE NASILLO
Le radici ispirative della polimorfica attività pittorica di Francesco Bonini traggono fecondo alimento da una congenita, istintuale attrazione per tutto ciò che concerne la rappresentazione naturalistica del mondo che si offre ai suoi occhi, nel quale egli rinviene la più completa sintonia e la più autentica affinità.
Con l' ausilio tanto dell' olio quanto di altre tecniche esecutorie, che egli padroneggia e dispone agevolmente sulla tela o su differenti supporti materici, Franesco Bonini offre all' osservatore un diagramma di immagini dalla pronunciata potenzialità cromatica, rivelatrice di una vibrante interiorità e di una passionalità caratteriale, che trova appagante serenità e gratificante concretizzazione in spazi popolati di fiori, di piante, di colline, di alberi, di dorsali montuose, di corsi d' acqua, di avvampi luminosi di aperture celestiali, attraverso la cui configurazione visiva si esplicita e si delinea quella che è l' indole di un uomo, il quale trasforma la propria operazione creativa in cattivante dialogo con gli ambienti circostanti, filtrati da una sensibilità e da un partecipato coinvolgimento che ha del magico, dell' elegiaco e del poetico al medesimo tempo.
E', il suo, un dialogo di selinziose allocuzioni cromatiche, che si profila all'insegna di una originale discorsività, dove ciascuno può cogliere decantati scomparti di sincerità e di immediata, variopinta freschezza in virtù di una apertura emotiva da intendersi tra le peculiarità più marcate di un artista, il quale concepisce l' impegno pittorico come un esaltante momento di appagamento interiore, di testimonianza cordialmente partecipe di omaggio devotamente filiale alla magia di quella che i latini "materomnium", intesa come inesauribile largitrice di fenomeni sempre nuovi e sempre avvincenti, nella dovizia della sua campionatura di aspetti e di immagini, di cui sovente gli esseri umani trascurano il fascino e ne ignorano l' impagabile, immensa richezza.