Acc. Carla D'Aquino Mineo

Francesco Melpignano – Trento – Il segno scorre veloce con padronanza sul supporto di carta, aprendo varchi alla fantasia creativa, ed insieme costruisce forme che si identificano nella minuzia dei particolare di una raffinata arte descrittiva e verista nel gioco chiaroscurale. Può essere un ulivo millenario del Salento, il volto stanco di un’anziana donna, le mani rugose di un vecchio. E’ allora che il nostro sguardo capta qualcosa che va al di là della rappresentazione grafica: ogni dato figurale assume un significato psicologico, come se l’autore volesse rivelarci ciò che non possiamo percepire con i sensi. Ecco perché, i soggetti raffigurati sono sempre trasfigurati, attraverso una lettura simbolica, mentre i paesaggi si illuminano di luce dorata e si stagliano in un sogno sospeso nella memoria. Così, l’ulivo solitario racconta una vita che scorre e diviene radice affettiva della propria terra, acquistando, una nuova vitalità che nasce dagli echi dell’anima per un nuovo filone d’arte.

Carla D'Aquino Mineo

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