Cinzia Personeni

Gabrio Vicentini

Nelle sue opere sembra rappresentare allo stesso tempo la primavera nei quadri e la primavera dei quadri: i tratti, la scelta dei temi rappresentati, dei colori e l’uso della tempera attestano una visione della vita e del paesaggio giocosa e gioiosa, tipica di quella che si attribuisce all’infanzia; questo stesso modo di rappresentazione, in fondo, non è altro che una prefigurazione dell’arte “matura”, caratteristica di quella che i poeti hanno definito la primavera della vita, e cioè l’infanzia e la giovinezza. Dunque nelle opere dell’artista troviamo la firma “da bambino”, il tripudio di colori e di disegni semplici, come li farebbe un bambino, tesi ad esprimere una vitalità che non può essere contenuta. I quadri esprimono colore e semplicità, e sono affiancati l’uno all’altro come se fossero tante scene, tanti quadretti sul mondo, in una visione colorata e “infantile” della vita, intendendo questo termine nella sua accezione positiva. Il gioco, l’armonia, la voglia di rappresentare l’istinto vitale dominano le scene e i paesaggi rappresentati, ma non hanno niente a che vedere con l’arte naif, perché gli elementi di puro colore e la semplicità dei tratti superano la concezione del “disegnino”, per diventare piccoli capolavori dell’infanzia.