Francesca Salvi

Gabrio Vicentini

attraverso una personale pittura gioiosa e giocosa, che si snoda

tra fantasia e controllo, ci suggerisce sensazioni e rimandi elaborati con i

quali l'osservatore è invitato a confrontarsi.

E' una pittura disciplinata dai toni brillanti, esaltati ulteriormente grazie

agli accostamenti fra colori primari e secondari creando una luminosità

che sembra interna e viva nell'opera stessa.

Ma non solo; in alcune opere i colori vanno a “ri-congiungersi”

predestinatamente, con altri materiali: sabbie, cementi e collanti, dove

l'impatto dà come risultato produzioni polimateriche equilibrate ed

energiche allo stesso tempo.

I temi sono costituiti da esperienze del proprio vissuto personale dove

l'autore scopre relazioni e somiglianze nelle piccole cose, quelle

quotidiane e familiari, come il Fanciullino di Pascoli che, svincolate dal

contesto, trasforma in icone universali.

Lo vediamo al meglio nelle recenti opere , dove, tramite un formalismo di linee e accostamenti di colori luminosi, si esplica al meglio quella poetica già dell'Informale materico;

il grumo come simbolo di uno stare dentro il mondo attraverso continui

rapporti di influenza reciproca, con la differenza che in Gabrio Vicentini è

un ri-presentare gioiosamente questo rapporto col mondo.