FRANCESCA STEFANO

 

GRANDE MAESTRO DI VITA 

  

Scrivere dell’arte di Minale è come perdersi tra colori e immagini, cercare di restituire le sensazioni di pennellate dense, dalle tinte forti e vivaci quanto profonde.

La natura è senza dubbio uno dei temi a lungo indagato dal maestro, sin dall’inizio della sua carriera. I pagliai, ulivi che hanno profili umani e poi la meraviglia del mondo contadino con i suoi frutti. Il maestro Minale è approdato ad una nuova dimensione, alla natura si aggiungono figure e volti di donne, presenti anche se talvolta di spalle, che pur immobili parlano di vita.

Minale rappresenta una sorta di rinascita, la sua, ma anche quella di una natura ciclica che fa sbocciare fiori, in grado di donare, ricominciare ad essere parte del mondo, proprio come le sue figure femminili.

Nei luoghi sconfinati si vedono i colori dei fiori e del verde in grado di far perdere la vista, papaveri e girasoli, ma anche le distese di azzurro mare. Al sole si mischiano le tinte delle stagioni o quelle del bosco, che scorrono nello sguardo delle protagoniste femminili.

È viva e forte la capacità di rappresentare una natura madre, donna, in grado di accogliere, proteggere e osservare. Un connubio di immagini e sensazioni, quelle in cui ognuno può trovare la propria emozione, rappresentate con una pittura forte e corposa tanto amata dal maestro.

Minale ha saputo unire temi che viaggiano insieme ma anche paralleli, opere che parlano di un paesaggio che si apre alla vista ed altre in cui l’intensità di un messaggio è affidato a donne dai capelli lunghi, di spalle o dalle braccia aperte, incisive nei colori che prendono forma.

Del maestro Minale si riconosce la densità della pittura e la passione, come quella che i grandi pittori dei colori hanno rappresentato nella Storia dell’Arte, e l’intensità delle sensazioni sempre positive, che sono speranza e vita nuova.

Nelle sue opere c’è una natura fatta di luoghi che ti abbracciano e di altri che ti lasciano immobile per la loro grandezza espressa dalle tonalità lucide e vive. Sono i rossi e i gialli, più leggeri o intensi, quelli che da sempre mi colpiscono nelle sue opere. Ciò che avvicina e colpisce di questi colori è la capacità di essere incisivi, non solo nelle tinte, ma soprattutto nelle emozioni. Sono paesaggi, più piccoli dettagli, sguardi sconfinati e profili più umani, ma sempre ed in ogni momento accomunati solo da mille sfumature, quelle di pura vita.

                                              Francesca Stefano

UNA CONSAPEVOLE SCELTA POETICA

L' immediatezza comunicativa e la potenza espressiva costituiscono la prima attrazione di quel lungo ed interessante discorso pittorico che Gaetano Minale crea ed elabora da tempo. Quando la gamma degli impasti caldi sfocia nelle visioni campestri, l' emotività del fruitore viene sollecitata, avvinta e percorsa da tante sottili emozioni.

Ne scaturisce un contesto genuino di lontani tradizioni e nel contempo un inquieto, reale ed incisivo vedutismo che coinvolge la sensibilità dell'essere in un amplesso di meravigliosa luce scenica. I valori tematici sono sottolineati dalle tonalità azzurrine e sebbene con altra modulazione, rispetto al cromatismo dei gialli, l' interesse non si affievolisce, anzi si rende più penetrante nel sentimento sino ad insinuarsi costantemente nel pensiero e da qui la consapevolezza di trovarsi “ agganciati “ al discorso . Le vallate, i pagliai, i casolari ma soprattutto la caratteristiche pietre delle costruzioni sono la risultante di una precisa terminologia altamente significativa e culturale delle poetiche che vengono rappresentate con suggestive visioni naturalistiche di vasto respiro e senza dispersive diversificazioni ambientali.

L' interpretazione delle caratteristiche atmosfere della natia terra è condotta con uno stile artistico proprio e sicuro e da esso traspare l' intenso amore, una forza espressiva sensitiva oltre che all'innato gusto del colore . Ad interrompere questa pacata linearità scenica, spesso è una sottile vena surrealista che si inserisce nel contesto pittorico non già per evadere dall'ambiente naturale ma per la spontaneità del carattere romantico il quale, attraverso le interiori forze inquiete, avverte il trasformarsi della natura ad opera dell'uomo e da cui il tentativo di una accesa resistenza. Si spiegano così i grovigli degli esseri-alberi quale rappresentazione della vera fonte di vita, dell' attaccamento dell'uomo alle proprie origini e della decisiva volontà a superare l' ostacolo della violenza. Una serie di elaborati, quindi, evocatori di un paesaggio reale e semplice, a volte fantasioso ma sempre aperto ad un intenso lirismo che chiarisce una spontanea e consapevole scelta poetica guidata, essa, da un pensiero intelligente e raffinato.

RENATO LAMPERINI