Gaetano Minale: quarant'anni a rappresentare Atessa, il centro storico e le sue campagne

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Gaetano Minale: quarant'anni a rappresentare Atessa, il centro storico e le sue campagne 

Più di cento le opere donate dall’artista e presto patrimonio della città

Pubblicato il: 30/07/2016, 10:35| di Francesca Stefano| Categoria: Arte e cultura

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ATESSA – entrare nella sua casa è come immergersi nell’arte, tra i colori e i paesaggi della pittura di Gaetano Minale che per quarant’anni ha fermato i luoghi più belli e caratteristici della città che lo ha adottato. Oggi un patrimonio di 105 opere che il pittore, molisano di nascita, ha deciso di donare alla comunità, capaci di raccontare anche le trasformazioni avvenute negli anni con tutti quei particolari, anche quelli che oggi non ci sono più.

Dal 1975 tanti gli anni trascorsi ad osservare, ma soprattutto a rappresentare le vie del centro di Atessa, i vicoli, le piazze, ma anche la costa dei trabocchi con scorci e vedute, e il mondo contadino, rimasto intatto nelle sue opere dove spiccano i colori caldi dal giallo al rosso.

Le sue opere non sono fotografie, sono la rappresentazione di quanto c’è di più bello nella natura, che si muove e che cambia colore, con tutte le sue sfumature, ma mantenendo sempre la sua essenza.

Gaetano ci apre la sua casa dove custodisce i tesori di una vita trascorsa a dipingere, non un artista di professione, perché di mestiere faceva altro, ma ad Atessa ha riscoperto la capacità di lasciare il segno sulla tela, passione che lo ha sempre contraddistinto, e la stessa che poi lo ha portato a tenere più di 120 mostre in Italia, anche all’estero e addirittura oltreoceano. Tanti i riconoscimenti e i premi ricevuti proprio per quella capacità di rappresentare i colori vivi della terra e della natura.

Le opere di Atessa sono perlopiù dipinti realizzati su carta a china, in bianco e nero e a colori, e caratterizzate dalla grande precisione nel disegno delle case, delle chiese e dei portoni del centro storico, ma anche tanta pittura ad olio con cui Gaetano ha saputo esprimere tutte le sensazioni del paesaggio, soprattutto quello naturale.

La grande naturalezza del mondo contadino e dei suoi volti è quello che ancora di più rappresenta la sua arte, con pennellate decise di colore, memori dell’arte di Van Gogh che lui ammette di amare molto. Ha rappresentato un mondo fatto di gesti semplici, di alberi di ulivo come figure femminili e dove campeggiano i pagliai, quelli irregolari fatti dalle mani dei contadini e sempre davanti alle case.

Così Gaetano Minale ha catturato l’immagine delle campagne che vedeva intorno, ci racconta come spesso si fermava per immortalare uno scorcio o una veduta che colpiva e sollecitava la sua ispirazione, dove coglieva quel senso di appartenenza da riportare subito in pittura.

Le sue opere rappresentano un grande tesoro per la città, che presto potrà ammirarle nello spazio dell'Auditorium nel Complesso Vittoria in Piazza Garibaldi. È bellissimo vedere quei colori e conoscere quanto c’è di più profondo nella sua arte, la naturalezza con cui negli anni ha saputo raccontare in maniera silenziosa tutto cio che ci circonda.

Guardare quello che abbiamo attraverso la sua pittura è quanto di più prezioso possa esserci nella memoria di un paese, un grazie a Gaetano Minale perché le sue opere rappresentano una delle nostre meraviglie.

 

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