Fiorella Fiore
Le opere di Gaetano Ligrani sono squarci temporali su dimensioni sconosciute.
Guardandole pare di essere risucchiati all’interno dell’opera e questo non è solo un effetto ottico, ma reale; la prospettiva, con cui l’artista “gioca” con grande sapienza, costruisce piani che si rialzano e si abbassano su scala tridimensionale, grazie a un gioco di piani del supporto, e accompagnano lo sguardo dello spettatore al centro della scena visiva, che è il cuore dell’opera.
In essa si scoprono racconti inediti e ancestrali, scritti da antichi alfabeti di derivazione sumerica, greca, fenicia, etrusca; ma in cui riecheggiano echi familiari della medesima storia che è quella mediterranea della nostra cultura e delle nostre radici. Queste opere, che sono pitture e non sono sculture ma sono, come le definisce lo stesso autore, pittosculture, possono essere definite vere e proprie “finestre sul tempo”, che aprono sulla nostra contemporaneità spaccati di altre epoche e altre dimensioni.
Contribuiscono a questo risultato sia i colori che i materiali: il supporto, il legno, viene lavorato come un’antica parete, così da far apparire i grafismi come veri graffiti su roccia. I colori, che vanno dagli arancioni, ai rossi, ai blu, per giungere a tinte ancora più chiare nell’ultima produzione, si accompagnano ora anche all’uso del tufo, con cui l’artista costruisce porte che amplificano la costruzione di questi piani tridimensionali che appartengono agli strati del tempo.
In queste opere si uniscono il rigore matematico, retaggio della professione di architetto di Ligrani, e l’estro immaginifico; si coniugano, cioè, due materie apparentemente dissonanti, la ragione e il sentimento, la scienza e la fantasia, in un risultato finale che non solo è coeso e ricco di significato, ma affascina e porta lo spettatore in un vero e proprio viaggio nel tempo.
Fiorella Fiore 2010