Piero Ragone
MAGIE FANTASTICHE TRA SOGNO E NATURA
I
Improbabili e fantastiche quinte sceniche. Paesaggi arditi. Nature morte riportate allo splendore. Sono i rapimenti pittorici che Gaetano Ligrani ama da qualche tempo proporre forse per evasione o per avvicinare la dimensione del sogno a qualcosa di più concreto e raggiungibile. La scelta cromatica sembra assecondare questa intuizione fin quasi a diventare necessità, parte integrante, di un modo di sentire, oltre che di vedere.
Dopo due anni Gali (acronimo contratto delle iniziali di nome e cognome) torna all’attenzione del pubblico della sua città.
Stasera inaugura presso la galleria dell’associazione culturale “ il filo d’Arianna” condotta da Luigi Memoli, una nuova personale. Una riproposizione delle sue visioni, dei luoghi ideali, degli ambienti “purificati” con la complicità del colore e la semplicità di esposizione.
Vedute, distese collinari, orizzonti elevazioni arboree, uccelli in volo o posati, sorgenti e marine, trenini e camini dagli sbuffi intrecciati, scorci prospettici tra finestre, archi, capitelli, per non tradire l’occhio di Architetto avvezzo al disegno, alla composizione, alla distribuzione armonica e accattivante degli elementi.
Le suggestioni di forme e coinvolgimenti emotivi, tra natura reinventata e magia sono tratteggiate dalla presentazione alla mostra di Franco Corrado. “…Pittura sospesa tra reale e irreale, tra composizioni più costruite, più pensate, fra variazioni di luce che avvolge, in un alternarsi di chiarori e di toni più smorzati, crepuscolari o anche notturni”, egli scrive nella brochure di invito. Continuando nei collegamenti che saldano l’esperienza ventennale degli acquarelli su carta alle tele ad acrilico. Passando per le citazioni metafisiche o le tentazioni surrealistiche, ma salvando in ogni caso lo spirito naturalistico che pervade ancora le tavole di quest’ultimo ciclo.
Piero Ragone aprile 2002