Mario Salvo
Roma, 8 agosto 2021
“Genialità in eterno movimento” - Giuseppe Del Prete
Osservo silenziosamente da numerosi anni, come scrupoloso
ricercatore attraversando gallerie, spazi artistici e concorsi
d'Arte, personaggi ove riesco ad intravedere segni inequivocabili
di autentica genialità ed innovazione concettuale, caratteristiche
indispensabili da dimostrare per attestare le proprie capacità
artistiche. E capita a volte d’imbattersi in situazioni davvero
interessanti per tecniche ed emozionalità stilistiche che, oltre a
fornirmi delle forti sensazioni, rincuorano l’anima di un
appassionato di bella arte come me per il quale i colori
rappresentano la fonte d'ispirazione alla vita.
Nella vasta produzione di Giuseppe Del Prete ho intravisto linee
e movimenti naturali e morbidi, veloci e performanti, razionali
all'estrema sintesi lineare e cromatica, tali da tenere incollato
l'osservatore alla tela sulle sue recondite capacità che, fatemelo
dire, sfoggia con naturalezza e orgoglio. I suoi lavori sono di rara
interpretazione cromatica, a volte sublimi per la finezza non solo
stilistica, bensì strutturale. Opere che trasudano una ricchezza di
sfumature, linee, forme e colori, che sprigionano un senso di
libertà ed infrangono gli archetipi schematici d'un tempo. Sono
opere che concedono allo spettatore puro lirismo creativo e
favolistico oscillando tra elementi onirici e pensanti, raffinate
cromie che coinvolgono e trascinano ad una visione straordinaria
e fuggente. Sono frutto di percezioni oculari personalissime in cui
vede ed interpreta situazioni dove l'occhio umano “standard” non
vede né percepisce. Nel suo ipotalamo percettivo forse esiste un
minuscolo furetto che coordina le sensazioni visive per tradurle in
magnifici capolavori.
“Ad Majora”.
M°e Critico Internazionale d’Arte Mario Salvo