Da donna a donna
DA DONNA A DONNA - GIADA BOSCOLO
Da donna a donna, questo è ciò che leggo nelle opere di Giada: una donna che di- pinge le donne, una tela che diviene uno specchio, uno specchio per l’artista, uno specchio per una donna che la osserva.
Nel turbinio di colori che si sprigionano dalle tele di Giada, prendono forma profili, fisionomie, corpi nudi di femminilità presente e imponente, delicata, sensuale, amante e amata.
Su fondi blu si stagliano le sue figure, quel blu che – secondo la psicologia dei colori – conferisce equilibrio interiore, profondità d’animo, la stessa profondità che diviene essenza di una donna che ama, che soffre e che si offre al mondo che la circonda.
I colori sono perlopiù intensi, ma caratterizzati da sfumature graduali che si mischiano all’oro e ai marroni, e qui si evince il gusto cromatico di Giada, che non dimentica di creare un equilibrio anche nell’accostamento delle tinte.
E gli occhi delle sue donne parlano, nella loro posizione o condizione sono capaci di esprimere qualcosa di altrettanto profondo: occhi chiusi dai quali emerge un dolce abbandono alla vita, occhi che guardano verso orizzonti, direzioni fatte di sogni e desideri, di ambizione e coraggio, ed infine occhi privi di vista, una cecità causata dal dolore.
Questa cecità, però, non condanna le donne all’oscurità, e Giada sembra sottolinearlo attraverso una delle sue tele: le donne non hanno bisogno di occhi per guardare, le donne riescono a percepire il mondo e i sentimenti attraverso quel fuoco che hanno dentro, quel sesto senso che le rende capaci di vedere al di là di ogni ostacolo.
Allo stesso modo, nonostante il dolore sia capace di possedere anima e corpo fino a render ciechi, di renderci prigionieri di un ergastolo vivente, c’è sempre una forza che dalle viscere risale e riporta in vita, accompagnandoci verso la guarigione, verso una liberazione.
Da Donna a Donna, Giada ci parla attraverso le sue opere. Da Donna a Donna noi ci immedesimiamo in loro.
Dott.ssa Beatrice Cordaro