Daniele Radini Tedeschi
Gildo De Bonis è un pittore in senso antico, egli è un artigiano del pennello, un talento della verosimiglianza...dipinge non solo ciò che l'aggrada ma anche ciò che gli viene commissionato, non conta il soggetto ma il "dipingere" in senso assoluto.
Egli transita dal vedutismo di classica impostazione ottocentesca alla pittura d'interni, mansarde, cucine e bordelli, riuscendo con un buon tocco da mestierante a creare quelle atmosfere rarefatte alla Sickret o alla Roselli. Ha iniziato la sua carriera come paesaggista, ottenendo riconoscimenti per le sue doti nel dipingere la natura e la realtà.
Una svolta decisiva è stata quella di specializzarsi nella pittura di interni, in particolar modo bordelli, case chiuse e lupanari, descrivendo di essi le attese delle prostitute, i dialoghi con i clienti e le atmosfere soffuse ed eleganti. Tra le sue opere più riuscite è d’uopo ricordare “Les Femmes Fatales”, quadro in cui si avviluppano i tre corpi nudi di donne, una di esse con uno specchio ove si riflettono i volti delle altre due. L’attenzione per il drappeggio, il tendaggio, la cura per il particolare, le stoffe, il magnifico guantino-orpello di una sensualità feticista, tutto rimanda, pur non entrando nella mimesi, alla pittura di Lautrec, Sickert e John Currin.