Maria Palladino
Commento critico per le opere "insieme noi" e "è vita"
"Vita, luce e amore, sembrano essere i cardini concettuali alla base del percorso pittorico di Giordana Verzilli, che fin da giovanissima età manifesta una spiccata propensione al disegno e al colore.
E’ una pittura grafica, la sua, che percorre e rivive quell’arco temporale, storico-artistico, che dal Simbolismo e Decadentismo arriva alla Pop Art e all’Informale, accennando talvolta al precedente Raggismo, e
manifestando comunque una visione prevalentemente segnica, grafica, a cui la materia cromatica fa da
contraltare.
I toni prediletti sono prevalentemente i caldi rosa, rossi, arancio, contornati di verdi squillanti e azzurri
accesi, i quali in concomitanza con la linea, intessono un dialogo muto con lo spettatore, originando psicografie dell’anima, che si richiamano a ricordi lontani, sopiti nella memoria e rielaborati dalla psiche. Il
richiamo è allo stesso modo al mondo reale, ravvisando nelle linee che sovente percorrono, in direzioni
diverse la tela, creando curvilinei labirinti, canalizzando emozioni, corsi d’acqua e foreste, prospettive a
volo d’uccello di geografie esotiche, ma soprattutto fiori e alberi, acque ed eventi atmosferici. Il tutto tradotto in poesia, che riporta ad accadimenti biografici, metaforicamente, simbolicamente sublimandoli in
visioni naturalistiche.
La tela assume l’aspetto di un raffinato arabesco, che le mani dell’artista tessono in moto continuo e regolare, così come è regolare il movimento che avvertiamo dipanarsi dinanzi ai nostri occhi: non c’è quiete,
stasi, nelle opere di Giordana Verzilli, tutto è necessità di mutazione, esigenza di trasformazione che poi
è eterno ritorno, così come avviene per l’esistenza.
Le tinte si distendono in campiture piatte, percorsi lineari, tocchi e punti, rivelando una stesura e uno
spessore differenti, che suggeriscono diverse sensorialità, più sommesse o più timbriche.
A testimonianza di quanto forte sia la connessione all’umano – poiché, in fin dei conti, tutta la realtà esperita è frutto della nostra percezione e del nostro sentire psichico, pertanto tutto è “prospettiva” - molto
spesso le forme suggeriscono particolari anatomici, ciglia, occhi, che emergono dalla grafia concitata e
frenetica che si distende sul supporto. Gli spiragli e varchi che si aprono talvolta improvvisamente in questo tumulto sono porte su una dimensione spirituale, pervasa di luminosità."
Maria Palladino