Per parlare di donne


Villafranca Tirrena.Quello che si è svolto al castello di Bauso è stato un discorso di donne che hanno testimoniato la cura, l'attenzione e l'amore per le altre donne e per la vita stessa.

 

L"evento "Camicette bianche per parlare di donne" è stato voluto fortemente dalla dottoressa Maria Luisa Pino, Presidente dell'ANPE Sicilia in collaborazione con l'associazione Soroptimist Spadafora Gallo-Niceto, con il patrocinio del comune di Villafranca Tirrena, nella persona del sindaco Giuseppe Cavallaro, dell'assessora alla cultura Gianfranca Alessi, del consigliere Andrea Alizzi e dell'ex sindaco Matteo De Marco, della Pro Loco presieduta da Antonio Geraci, della CISL dell’Acisyf, dell’associazione il Sagittario, Fortunato Romano del Movimento Cristiano Lavoratori e da Sicilia Mater, si è svolto nella suggestiva location del Castello di Bauso. Un percorso simbolico - raffigurativo tutto al femminile, moderato da Maria Andaloro, ideatrice di Posto Occupato, che ha voluto ricordare Iulia Astafieya, una donna ucraina di soli 35 anni, uccisa a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro. Giusy Furnari Luvarà docente di Lettere e Filosofia presso l’Università di Messina, ha parlato di donne evidenziando l'importanza delle donne come veri soggetti politici capaci di lanciare e mettere in atto un nuovo modo di fare politica, non un fare politica con il modello patriarcale, ma un fare politica dell'accoglienza, dell'amore.


Atto di amore è quello che ha fatto nascere il libro "Camicette Bianche"di Ester Rizzo che nel suo intervento ci ha ricordato che i confini sono solo delle invenzioni umane.


Da qui inizia il percorso della mostra che propone un viaggio senza confini, dentro porzioni di storia e di sentimento umano per osservare da una prospettiva altra che ci permetterà, forse, di focalizzare quale è l'ingranaggio che si è inceppato, che ha contribuito al perpetuarsi delle dinamiche che vedono la donna precipitare nelle fauci della violenza. 


Circa un' ottantina i partecipanti all'interno del Castello con l'allestimento e l'esposizione artistica a cura di Giselle Treccarichi. 

La presentazione del libro Camicette Bianche, oltre l'8 marzo di Ester Rizzo è stata visivamente accompagnata e rappresentata dal dipinto "Fiamme di loto" donato dalla Treccarichi all'autrice, opera che rappresenta la tragedia del rogo ma che tuttavia ne simboleggia la rinascita. Visibilmente toccante l'installazione di sottovesti stese recanti le iniziali dei nomi delle 26 operaie siciliane morte nell' incendio della Triangle Waist di New York il 25 marzo 1911. Una sezione è stata dedicata all'esposizione di pagine incorniciate del Poema in lingua Siciliana in difesa delle donne "La morta viva" datato MDCCLXIII (1763). 


Un manichino dipinto:"Idda" è stato collocato nella cappella della sala, una base dove attaccare dei post-it scritti liberamente da chiunque abbia voluto lasciare un commento, una frase, una parola, un segno.


Magnifico intervento recitativo dell'attrice Valentina Gangemi, che ha interpretato l'imponente monologo di Barbara Giorgi "Chiamatemi Strega" e "Sorridi Donna" di Ada Merini.


"Sono strega perché i roghi esistono ancora, 

ed io

prima o poi 

potei finirci dentro...


L'evento è terminato, su richiesta della Treccarichi, con un raccoglimento finale sulle note di "Abwoon" preghiera del padre nostro in aramaico, di Angelika.


 Preghiera al Padre da parte di tutte le Madri

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