Antonio Castellana
Antonio Castellana
Critico d'arte
Dalle opere di Giuseppe Ferrari si può recepire l'amore per il colore e la capacità d'evocazione sognante che insieme crea delle atmosfere delicate in un gioco molto sottile d'accostamenti ed equilibri compositivi che a volte giungono a risultati anche di astrazione. In preziose dissolvenze fa riapparire esecuzioni di grande dinamismo in una ricreazione della realtà molto evidente e forte, palese dimostrazione della grande gamma di possibilità che l’artista possiede attraverso elementi naturali che si aggrovigliano si avvinghiano in tante tessiture vorticose che inscenano il grande proscenio della vacuità della vita attraverso prospettive improbabili e uno spazio che sposta sempre la sua linea dell’orizzonte a favore della staticità delle immagini. E' come un interpretare il mondo attraverso una cultura composita, tutta tesa ad esasperate eleganze e morbidezze sensoriali. Qualcosa di naturalistico e, insieme, di esotico: di fenomenico e di magico. Giuseppe Ferrari ha una sua peculiare capacità di trasporre il motivo di una ragnatela di intelletto che lo avviluppa e lo stravolge in una dimensione quasi irreale. La dimensione spazio temporale a cui assistiamo si ribalta come proiezione di una condizione straniata che è la condizione della cultura d'oggi, così labile e nevrotica, così introversa e complessa. Il colore tende a focalizzarsi secondo una maggiore plausibilità, anche se resta il fascino impalpabile del casuale, dell'incontro fortuito, attraverso una variegata gamma di tonalità come i rossi i gialli o i violetti. Questo processo di cambiamento diviene nelle opere quasi provocatorie un vero e proprio capovolgimento del mondo. Nel raffinato approccio con le forme che assumono l’aspetto dell’impervio cammino artistico intrapreso da anni, ripercorre le vicende artistiche della natura e raggiunge attraverso un uso impareggiabile della ragione un mondo di interscambiabilità con un universo simile al suo contesto oggettivo ed incontestabile.