Francesca Agostina Marchese - Salemi (TP)

La personale dell'artista Giuseppe Greco  “Gli Occhi della Sicilia” 

Occhi che si bagnano di emozioni.  Passioni che si colorano come gemme rare, sprigionando colori raggianti. Una comunicazione di sentimenti soggettivi ma di valori condivisi, dipinti dagli occhi della contemporaneità.
«Gli occhi della Sicilia», la personale  
di Giuseppe Greco (nella foto), promossa dall’associazione  culturale «Lo Scrigno della memoria» e dalla Pro Loco, ha raccolto, in una casa nobiliare in via Falciglia, le opere più significative dell’artista e designer di Capo d’Orlando. Situato di fronte la chiesa di San Clemente (Sant’Annedda), il locale, dal 16 al 24 marzo, da ex emporio della lana è stato trasformato dall’originalità dei quadri, lontani dagli schemi di linguaggio classico e figurativo, in una seducente pinacoteca. Tra archi a tutto sesto, giochi di luci soffuse, manufatti dell’artigianato locale e le musiche di sottofondo degli Agricantus, le opere scelte per la personale hanno gettato uno “sguardo” su memorie e valori propri della sicilianità vista come qualità e limite, che, come è stato affermato dall’artista al vernissage, «bisogna tenere ben serrati nella presa della propria mano». 
Come attesta Roberto Pazzi «la ricerca di Giuseppe Greco si inoltra nell’ annullamento del segno, nelle sue geometrie ribelli,  sempre più tentato di farsi  colore puro», un’arte energica, legata alla scuola di Bauhaus, di Gropius e al linguaggio artistico di Gaudì, che nel suo impeto può essere accostata alla «Fenomenologia della natura» di Schelling. I differenti approcci stilistici, la rivoluzione tecnica data dai differenti materiali tra i quali tessuti, vetro eroso, vernici, smalti, bottoni, pasta trafilata, garze, sassi di mare hanno consentito l’ammissione dell’artista alla quinta edizione della Mostra internazionale d’arte contemporanea alla «Crisolart Galleries» di New York. Otre trecento i visitatori della mostra, fra i quali lo storico dell’arte medievale e moderna Giovanni Travagliato e lo studioso di estetica Francesco Paolo Campione, ricercatore all’ Università di Messina. 

Francesca Agostina Marchese (Salemi, aprile 2013)