Tornatora Art gallery anno II numeroII anno 2011
L’iperrealista erede
di Ventrone
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Frutti. Foglie. Fiori. E poi il
corpo della donna declinato
nella bellezza di tutte le sue
forme. I soggetti prediletti del pittore
capitolino Giuseppe Colafelice sono
questi, anche se non è estranea alla
sua produzione la ritrattistica in ge-
nerale.
Per realizzare le sue tele (rigoro-
samente trattate) parte da precisi
disegni in bianco e nero, nei quali
alla mano artistica si mescola sapien-
temente la rigorosità dei suoi studi
scientifici.
Le ore di lavoro dedicate a ogni sua
opera sono tante per dotarne ciascu-
na di quella precisione nei dettagli
(basta ammirare le rifiniture delle
sue ceste) che potrebbero far gridare,
a un occhio poco allenato, di trovarsi
di fronte a una foto ritoccata. Invece
no, Giuseppe Colafelice ripercorre
egregiamente il filone iperrealista del
grande Luciano Ventrone, del quale
può considerarsi un valido erede. Le
sue opere lavorate spessissimo con la
grisaglia riescono infatti a emanare
una particolare lucentezza che emer-
ge preponderante dal fondo colorato,
e soprattutto nero, e che si sposa
perfettamente con la calda tonalità
predominate.
Sopra
Profumi di
primavera,
50x50, olio su
tela trattata
con tecnica
fiamminga,
a sinistra
Break, 80x60,
olio su tela
trattata con
tecnica fiam-
minga, 2011