Andrea Domenico TARICCO

Critico d'Arte Andrea Domenico TARICCO del 16/12/2011---- L'emotività di Giuseppe Pitruzzello si articola in cromie simboliche atte a determinare un ponte tra la realtà e l'immaginario. Le sue opere rappresentano vettori sensoriali, di matrice pop, in cui i puzzle compositivi associano referenzialità ad una realtà relativizzata e criticata, secondo una visione personale. Il suo iperrealismo concettualizzato è carico di personaggi, di simboli o icone d'un mondo alla deriva, trasposto e riletto secondo la direzionalità della forma, dei colori esplosivi e di atmosfere surrealizzate dalla carica sensibile. Il suo è un figurativismo onirico, per molti versi, ironico e spiazzante al punto che porsi davanti alle sue opere è come guardarsi in uno specchio deformante. Cogliersi e respingersi, guardare senza vedersi, secondo un'ottica straniante, che si serve di contenuti legati all'ottica del consumismo, superandoli per mezzo della trascendenza. Stereotipi enfatizzati ulteriormente, dall'idea di un criticismo ironico, erede di una cultura novecentesca, al limite tra le esperienze neodadaiste ed un concettualismo di matrice digitale, evoluto in allegorie surreali, in fantasmagoriche devianti che assemblano formalmente una realtà pop incuneata ad un sano ed autentico istintivismo fotografico, dinamico, massificato.-------------------------------------------------------------------- CRITICA di Andrea Domenico Taricco del quadro ?Omaggio a Marilyn? ? anno 2012 sul mensile Corriere dell'Arte del 27/9/2013---------- E' un dono che, nella sua carriera, Giuseppe Pitruzzello offre al mondo dell'arte, celebrando la diva per eccellenza che ha incantato con la sua bellezza il panorama cimematografico internazionale. La lezione Warholiana sembra potenziarsi di nuovi contenuti formali, trasponendo l'icona pop massificata dai media in surrogati cromatici che la vanificano nell'immaginario artistico assorbito dalle fantasmagorie informali. L'uso della tecnica mista, al limite della digitalizzazione, oltrepassa gli stereotipi assemblativi di un ready-made filo-concettuale, reinterpretando i presupposti di un dato oggettivo in paradossi attuali in cui la globalità dei linguaggi propone nuove chiavi di lettura. In questo caso l'ironica bellezza di un ?mostro sacro?, consacrato appunto dallo Star-Sistem statunitense, diviene l'emblema d'una riconoscibilità assoluta manipolata dall'arte stessa e restituita secondo modalità proprie in cui potersi riconoscere individualmente. Andrea Domenico Taricco
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