Prof. PIO CARLO BAROLA

Il Prof. PIO CARLO BAROLA è Pittore, Incisore e Grafico. Nato nel 1956 a San Giovanni Rotondo (FG). Si è diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino – corso di Pittura con il Prof. Piero Martina – nel 1980, discutendo quale tesi di Storia dell’Arte: “La pittura di Albino Galvano”. Ha seguito i corsi di Incisione tenuti da Francesco Franco e Vincenzo Gatti all’Albertina. Nel 1997 ha conseguito il Diploma in “Tecnica della grafica e della pubblicità” presso l’Istituto “Albe Steiner” di Torino. Ha insegnato “Discipline Pittoriche” dal 1982 al 1995 presso il Liceo Artistico “L.Canina” di Casale Monferrato. Attualmente insegna “Disegno Grafico Pubblicitario” all’Istituto Superiore Statale “Leardi” di Casale. E’ fondatore del “Gruppo Arte Casale” e organizzatore del “Premio Città di Casale” e della Biennale Internazionale “Grafica ed Ex Libris”. E’ socio A.I.E. -------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------CRITICA al Pittore GIUSEPPE PITRUZZELLO--------------------- Ho conosciuto Giuseppe Pitruzzello, detto Peter, quando avevo 14 anni e mi ero trasferito da Casale Monferrato a Torino per frequentare il Liceo Artistico e da subito è nata una grande amicizia, favorita da reciproci interessi all’Arte. Erano periodi fiorenti per le Gallerie torinesi così numerose da non riuscire a visitarle tutte e allora si privilegiavano le più importanti con artisti del calibro di Picasso, Braque, Mirò, Chagall, De Chirico, Felice Casorati, Guttuso e, soprattutto, Salvador Dalì. Il Surrealismo ha sempre interessato entrambi perché ci affascinava il sogno, la leziosità dei particolari figurativi e fotografici, gli sfondi che sembravano mari calmi o scenari da favola. Pitruzzello cominciò in quegli anni a fantasticare e, sognatore com’è, a realizzare con schizzi preparatori opere dove natura e figura si fondono: l’uomo diventa il mito che può tutto e forza generatrice di idee e verità assolute. Una prima mostra collettiva, che ci vide insieme alla Casa dei Lavoratori e Studenti Universitari “Federico Ozanam”, promossa dalla voglia di mettersi in gioco, di ritrovarsi e confrontarsi e, soprattutto di discutere, spinse il critico Renzo Guasco a farci i complimenti con un articolo su “La Voce del Popolo” del 16 dicembre 1973. Erano periodi di esplosione di interessi che portarono in primo piano anche la natura offesa dall’uomo: il Concorso mondiale “I giovani e l’ambiente ENVIRONMENT 1974”, indetto da La Stampa nel Salone di Torino Esposizioni, chiamò a raccolta gli artisti generatori di idee e denunce. Pitruzzello ed io non potevamo che parteciparvi immediatamente con alcune opere ad olio su tela che mettevano in risalto il tema dell’esposizione e fummo segnalati dalla Giuria Internazionale presieduta da Arrigo Levi. Pitruzzello proseguì anche con gli studi alla Facoltà di Architettura del Valentino fino alla Laurea. La sua passione per l’arte visiva continua tuttora con le ricerche di soggetti, colore e, soprattutto, tecniche miste: Pitruzzello sposta i suoi interessi da un’arte surreale ad una realtà più sociale, più popolare, con inserimento nelle sue opere di personaggi conosciuti e storicizzati: Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Rita Hayworth, Michael Jackson, ecc. La sua arte diventa scontata, attuale, la puoi rivedere per strada sui manifesti, su copertine di riviste, su Internet e Facebook. Peter è un artista Pop della nuova generazione: si lascia coinvolgere volentieri dall’immagine, “naviga”, vuole coinvolgere gli altri e, per far questo, inserisce dei rimandi all’Arte Classica; studia e insegna, vuole comunicare non solo la patina colorata della superficie ma entrare, come ha sempre fatto, in un mondo più personale e riflessivo a contenuti allegorici e suscitare emotività che scuota gli animi. I colori non possono che essere forti: devono apparire e colpire (niente colori smorti o pallidi che darebbero senso di “slavato”) così come le figure devono essere provocanti, da copertina, meglio se fanno scandalo. Le sue opere sono “poster dipinti” che meritano una collocazione in parete e l’artista vorrebbe che si tornasse ad apprezzarne la creatività per un giusto “spazio” nella vita di ognuno. Luglio 2014 Pio Carlo Barola
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