Prof. Paolo Levi
Le opere di Giuseppina Taddei sono espressione di una ricerca pittorica che rappresenta una interpretazione personale del linguaggio astratto ed informale da cui emergono figure significative che diventano la personificazione di ciò che popola il suo subconscio. Nei suoi quadri le forme vengono stilizzate fino a perdere qualsiasi connotazione figurale oggettiva, ma non per questo la loro portata semantica appare meno efficace.
L’artista estremizza il suo linguaggio esprimendo una sintesi assoluta delle forme, ridotte a pochi segni grafici basilari: i tratti di volta in volta morbidi e sinuosi, evocano sentimenti diversi nell’osservatore, trasmettendo quasi per intuizione il calore di un contatto fisico o uno stato d’animo.
A questo risultato contribuiscono poi le scelte cromatiche, che accentuano, amplificano e rivelano i significati che questi interessanti lavori sottendono.
I lavori di Giuseppina Taddei rapiscono lo sguardo dell’osservatore per il loro forte impatto. La pittrice parte da un’immagine reale, per scomporla poi nella sua personale interpretazione, ponendo l’accento su movimento ed emozione, e approdando a una risoluzione che definire astratta sarebbe riduttivo come nell’opera “Metamorfosi”. Le pennellate si susseguono rapide e dense sulla tela a tratteggiare e svelare il soggetto in un coinvolgente gioco di sovrapposizioni e suggerimenti: esemplare in questo senso l’opera “The beginning” che rielabora e trascende il Big Bang da cui tutto ha avuto inizio.
Enfatizzando la musicalità degli eleganti accostamenti cromatici e l’urgenza creativa, il tratto dell’artista diventa prezioso tramite di sensazioni.
Taddei sa cogliere la natura profonda delle cose, percepirne le intime vibrazioni e instaurare una comunicazione libera e diretta con i propri stati d’animo, riuscendo così a tradurre con efficacia, grazia e incisività il proprio sentire in un’elaborazione pittorica di pregnante magia visiva.
Questi lavori sembrano mappe psichiche in cui le vibrazioni materiche, date dalla mescolanza di gesso e colori a olio, tracciano, tramite i contrappunti cromatici, il sentiero misterioso dell’impulso creativo, lasciando all’osservatore il compito di ricostruire le segrete connessioni sottese alla narrazione pittorica.