Francesco Martani
La pittrice Grazia Badari nasce figurativa, come molti pittori. Si evolve andando verso l’astratto
attorno al 2.000 confrontandosi nel Gruppo artistico “ Settembre ‘89”. Prosegue poi i suoi studi
all’Accademia Cignaroli di Verona, poi ancora a Mantova dove apprende la scultura e l’incisone
grazie al maestro Carlo Bertolini. Nel 2010 comincia ad avvalersi di vari materiali polimaterici, con
l’aggiunta di colori ad olio, i suoi preferiti.
Grazia Badari vive presso il fiume Po, in un luogo lontano dai rumori della città, dove la meditazione è
spontanea. Il paesaggio, che ha davanti agli occhi, è figurativo e astratto contemporaneamente ed anche
i suoi segni sfociano in un’ambivalenza artistica.
Infatti le sue opere astratte non sono il contrario della realtà che ci circonda, ma ne sono soltanto il
risvolto e la profondità. Esse sono contrasti e simmetrie per educare alla bellezza. Badari è una
creatrice, perché con la propria sensibilità, perseveranza e maturazione, esprime opere originali
attraverso una sfida a distanza tra confronto e scontro.
Dai suoi contrasti e dalle sue simmetrie ne scaturisce una ricchezza, uno stimolo ad educare alla visione ed al gusto del bello, di cui il nostro tempo ha tanto bisogno, attraverso le sue alternanze di forme, di astrazioni, di morfologie, ben riconoscibili dalle sue incisive pennellate e con i suoi colori vivi ci conduce a modificare il nostro sguardo. Le sue opere dinamiche creative scaturiscono da un pensiero a più dimensioni, che risponde alle sollecitazioni della complessità e delle esigenze di luoghi senza fondamenta. Essa afferma che il suo mondo spaziale significa il cammino di ognuno di noi verso la luce della speranza, ma è anche il sole dell’anima che rappresenta la discesa recondita verso il senso della propria interiorità, là dove il proprio io macina sogni, visioni oniriche, futuro, ma soprattutto amore.
Dalla Presentazione del Professore Francesco Martani