Ottavio Borghi
Metamorfosi della materia
"Lascia così parlare il colore trasformandolo in vettore dell’introspezione, dell’analisi psicologica, di un nuovo senso estetico e di una nuova spiritualità. Colore al quale è affidato il compito di tradurre visivamente sentimenti e sensazioni, libero finalmente dall’imperio del segno. Pittura astratta quindi, delegata a rappresentare immagini avulse dalla realtà sensibile, ma com’è costume della nostra autrice, anche un rifiuto estremamente garbato, se pure parziale della forma.
Mai però si abbandona al facile “tachisme”, alla macchia informe e casuale perché riesce sempre a stabilire un rapporto tra idea e realtà visiva abbozzando la separazione delle varie tonalità dello stesso colore con una tecnica di evidente ispirazione geometrica. In altri casi, con la stessa tecnica, attua anche variazioni di timbro mettendo in contrasto colori lontani fra di loro nell’ambito della scala cromatica, sempre però in sequenza armonica, se pure punteggiata da delicate sfasature ritmiche. Quando invece non ricorre a vortici virtuali, dove labili figure, che alla lontana richiamano i petali di un grande fiore fuggenti sulle ali del vento, diretti verso l’infinito. Metamorfosi della materia, figure indefinite prima che la mente le organizzi ad immagini in disfacimento viste attraverso la casualità di un caleidoscopio?"
Ottavio Borghi