Michela Turra - Commento artistico realizzato per la mostra collettiva "Un artista, un critico" tenutasi dal 13 al 25 Ottobre 2018 presso la Galleria De Marchi in occasione della giornata del contemporaneo.

Dipinge le donne con tratti precisi, eleganti,la sua perizia e padronanza tecniche sono evidenti, frutto della frequentazione dell'Istituto d'Arte, ma soprattutto dall'aver percorso strade personali, autonome e dall'aver avuto un vissuto forte, incisivo. I soggetti che l'artista raffigura risalgono agli archetipi del femminile - Eva e altri personaggi della Bibbia o del mito - ma vengono rivisitati in chiave contemporanea. La prima donna di Grazia Barbieri è colta ad esempio prima di mordere la mela e il suo sguardo deciso avverte che la morderà. Così le altre, da Giuditta a Santa Rita, a Demetra, hanno atteggiamenti freddi, sono miti rivisitati nell'aspetto e nel concept; immagini eleganti come s conviene all'oggi, contengono una malia in grado di esercitare un incanto, sia perché sono tutte molto belle, sia perché sono convincenti nella loro essenza. Non hanno infatti intenti seduttivi, queste figure femminili, comprese quelle che non evocano miti né sono particolarmente note: affermano il loro essere donna e basta, in toto. E sono costruite secondo precise leggi di proporzione e di stile, in quadri dalla continuità cromatica tra soggetti e sfondo, che restano sempre nella stessa tonalità, creando un minor impatto con lo spazio circostante: la donna, che non ne è sopraffatta, rimane dominante, in armonia con l'esterno. Oltre che una brava pittrice, Grazia Barbieri è certamente un po' psicologa: i suoi personaggi (già plurimmortalati da artisti anche molto noti, ma questo non la mette in soggezione) vivono della forza che hanno interiormente, coltivano vendette raffinate, come Giuditta in "Kill Oloferne" reduce dall'assassinio di lui, la pistola ancora fumante, o Rita che riscatta la sua vita di dedizione, malattia e santità con un look più intimo e provocante. Figure femminili, decise, decisive e libere: donne di oggi, donne di sempre, che hanno il destino nelle proprie mani.