VITTORIO SGARBI TORNA NELLA SUA FERRARA PER IL PREMIO ISOLABELLA D'ESTE

Si svolge dal 29 ottobre fino al 1° novembre l’esposizione delle opere selezionate al Premio internazionale di arte contemporanea “Isabella d’Este” negli spazi di Ferrara Artexpo, Padiglione 5 del Centro fieristico e congressuale della città emiliana. Alla presentazione ufficiale interverranno Vittorio Sgarbi, per lui un ritorno a casa essendo nato proprio a Ferrara, autorità istituzionali e la redazione del periodico Art Now. Il 30 ottobre è prevista una diretta streaming dedicata alle opere e agli artisti. Tra questi portiamo l’attenzione su Gretel Siri, che ha uno splendido studio sul mare di Riva Ligure che presenta in questa occasione un tondo, una quadratura del cerchio, confermando il percorso di ricerca di immagini in grado di suggerire il mondo interiore di ciascuno di noi. Prima c’è stato un lungo periodo di elaborazione personale che solo dal 2009 si è andato concretizzando nella espressione figurativa L’ambizione è quella di dare luce alle nostre fantasie.

Qualcuno ha scritto del suo lavoro che “per capire le opere di Siri non è sufficiente vederle una sola volta. Certo si può essere colpiti al primo sguardo da un colore, da un particolare, ma avvicinarsi alle opere poi allontanarsi da queste e ancora tornare quasi a contatto con la tela offre letture diverse e vari livelli di sensazione”. Effettivamente è così, anche se forse vale la pena di farlo anche con ogni opera d’arte. In questo caso c’è qualcosa in più: “L’aspetto che più affascina è l’ordito, il fondo su cui viene costruito il racconto visivo. Sono come le icone di Windows, rettangoli, simboli dove sono nascosti tanti ulteriori segreti contenuti. La tela è per Siri la trama terrena, l’intreccio inevitabile di piacere e di ruvida realtà dalla quale partono i viaggi alati della nostra fantasia.”

Del resto il luogo della mostra, tanto per aggiungere ancora una citazione, questa volta di Giorgio De Chirico, Ferrara era per lui “una città quantomai metafisica”. Una sua opera, Alceste, ritratto di Antonia Bolognesi e primo quadro venduto ad un acruirente italiano, è assolutamente ferrarese. Da qui andrà poi a Roma, parliamo degli anni che vanno dal 1915 al 1919, in un momento di svolta del suo dipingere. L’augurio per tutti i selezionati del Premio è quello che sia davvero un momento di incontro, di crescita e di un importante passaggio a nuovi livelli di espressione dei quali noi spettatori e, a volte, collezionisti abbiamo intimo bisogno.

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