ANNA GROSSI

SANDRO GRITTA E' A BUON DIRITTO CONSIDERATO UNO DEI MAESTRI DI QUEL REALISMO CHE E' STATO DEFINITO "OGGETTIVO" IN QUANTO COMPORTA UNA PARTICOLARE CURA NEL PRENDERE CONTATTO CON L'OGGETTO. VI E' QUINDI IN LUI UN DUPLICE ORDINE DI PREMESSE ESTETICHE  DA UN LATO, TECNICHE DALL'ALTRO. MA LE UNE E LE ALTRE  SI COMPONGONO IN UN TUTTO INSCINDIBILE, IN QUANTO LA PERFEZIONE TECNICA DIVIENE LO STRUMENTO INDISPENSABILE PER LA REALIZZAZIONE DI DETERMINATI CONCETTI ESTETICI. CLASSICITA', DUNQUE, SI IDENTIFICA CON LA SAPIENZA DI MESTIERE, SUL LIMITE DEL "PERFETTO REALE" CHE SI FONDE CON UNA VISIONE IDEALE CAPACE DI ASTRARRE DALLE ESIGENZE ESPRESSIVE ADERENTI ALLE PROBLEMATICHE CONTINGENTI DEL NOSTRO TEMPO, MA ATTA A CONCRETARSI IN UNA VERITA' ESTETICA IMMUTABILE ED ETERNA, NELLA QUALE SI RICONOSCONO QUEI VALORI CHE SONO SEMPRE STATI CONSIDERATI COME I CAPISALDI DI UNA CONCEZIONE ARTISTICA.

UN'INCLINAZIONE METAFISICA CHE E' LA TESTIMONIANZA DEL FATTO CHE ANCHE IL NOSTRO PITTORE APPARTIENE ALL'EPOCA ATTUALE, E PORTA CON SE E NELLA SUA ARTE, CON MAESTRIA, TERMINI DI STRUGGENTE EMOZIONE.

ANNA GROSSI

PITTRICE, CRITICO D'ARTE, GALLERISTA