SABRINA FALZONE

IL BALCONE DI ROMEO

GUFO’

Recensione critica

A cura di Sabrina Falzone

Da Francesco Hayez con il suo famoso dipinto “Il bacio” a Ford Madox Brown

senza dimenticare la pittura di Frank Dicksee e l’incisione di P. Simon, la

tradizione figurativa dell’Ottocento ha portato in auge la leggenda di Romeo e

Giulietta nella rappresentazione artistica, come simbolo dell’amore romantico.

Nel 2012 l’artista Gufò rinnova significativamente l’iconografia storico-artistica

della coppia veronese, strabiliandone l’esecuzione ed enfatizzandone le

connotazioni letterarie mediante la realizzazione provocatoria del Balcone di

Romeo.

Quest’opera scultorea appare come una classica struttura ferrea, valorizzata da

ben 16 elementi lignei, nei quali si manifesta la Grandeur dell’artista Gufò, il suo

estro e la sua intuizione. I falli di legno sono stati volontariamente decurtati del

prepuzio anatomico affinché rappresentino la suprema metafora dell’ostacolo e

dell’amore troncato. Sono 16 sculture-simbolo perché il 16 settembre 1284

nasceva Giulietta a Verona e il 16 settembre del 1302 - un giorno nel segno

dell’amore - avvenne il fatidico incontro tra Romeo Montecchi e Giulietta

Capuleti nel diciottesimo compleanno dell’eroina shakespeariana.

Sotto il balcone di Giulietta, Romeo asseriva: “Sulle ali leggere dell’amore ho

superato queste mura: non ci sono limiti di pietra che possano impedire il passo

dell’amore e ciò che l’amore può fare, l’amore osa tentarlo”, un messaggio forte

che riverbera di innumerevoli riflessioni sul significato dell’amore come

sentimento totalizzante in grado di superare ogni limite e qualsiasi

impedimento, ma anche un sentimento di accettazione serena del destino.

Un amore senza confini è anche il messaggio del Balcone di Romeo eseguito da

Gufò, dove la presenza dell’elemento floreale assume la metafora della rinascita

degli amori segregati, collegandosi ai contenuti artistici dell’opera di Segantini

del 1896, “L’amore alla fonte della vita”. I motivi floreali inseriti da Gufò

potrebbero essere paragonati, per l’affinità dei significati intrinseci e metaforici,

ai verdi segantiniani, quali allusioni all’amore come fonte di vita. Così Segantini

si è espresso in merito all’amore: “Sono molti i modi in cui ci si innamora ma

certo, quando accade qualcosa del genere, questa esperienza ci coinvolge

integralmente e si rivela in tutta la sua potenza. Allora è facile comprendere

perché la letteratura, fin dall’antichità, abbia fatto dell’amore uno dei suoi temi

privilegiati.”

Ma Gufò si distingue aggiungendo un nuovo elemento: la purezza del

sentimento erotico dell’amore, un modo diverso per accostarsi all’amore senza

trecce. Egli, infatti, denuncia la società contemporanea, colpevole di manipolare

l’essenza dell’AMORE, cedendo a ipocrite teorie morali, e addirittura

ghettizzando l’amore carnale. Un’azione ignobile che compie la società attuale

nel relegare l’amore ad una sfera edulcorata, anacronistica e priva di qualsiasi

spontaneità secondo l’Artista Gufò, che contrasta questa falsificazione della

tendenza di massa con il Balcone di Romeo.

Quest’opera intende restituire nobile dignità alla sfera propriamente erotica

dell’Amore, perché l’anima non può esistere senza l’appagamento della carne. Il

Balcone di Romeo (simbolo dell’amore erotico) è l’antinomia del celebrato

Balcone di Giulietta (simbolo dell’amore edulcorato); in tal senso Gufò accende

la luce sull’altra metà dell’amore, mai celebrata.

SABRINA FALZONE

Critico e Storico dell’Arte - www.sabrinafalzone.info