Aversa (Caserta) – Talenti del panorama artistico casertano crescono… e le loro opere si fanno notare.
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Comunico Caserta – Aversa - L’artista Ivana Storto espone al Salotto Culturale Incontri d’Arte
Aversa (Caserta) – Talenti del panorama artistico casertano crescono… e le loro opere si fanno notare.
E’ il caso dell’artista Ivana Storto che presto ci entusiasmerà con una sua mostra personale. L’evento si terrà il giorno 2 marzo 2018 presso il Salotto Culturale Incontri d’Arte di Aversa, via Caravaggio n. 64.
Oltre alla mostra personale di Ivana, ci saranno altri due eventi: la performance dello scultore Domenico Sepe che sarà strutturato alla Body Art in estemporanea con la modella Claudia Brusciano, e la presentazione del libro “per non far finta di essere vivi”.
L’importanza di amarsi per ricevere amore… con l’intervento degli autori dott. Bruno Daniele e dott.ssa Tea Fabiana
Ivana Storto, veneziana di origine residente a Caserta, ha sentito forte l’impulso della passione per la pittura fin da ragazza. Esordisce sulla scena espositiva presentando le sue opere dal 2009. Ha partecipato a diverse rassegne artistiche ottenendo riconoscimenti a livello nazionale.
La Pittura di Ivana
La pittura di Ivana Storto spazia dalla natura morta alla figura, dal paesaggio all’astratto in una sottile contaminazione di generi che rappresenta il tratto distintivo della sua variegata produzione artistica. Identificata la natura quale principale fonte d’ispirazione, l’artista ne coglie forme e colori per riproporli in un contesto ormai affrancatosi dalla figurazione classica, divenendo l’espressione di un sentire pittorico capace di coniugare oggettività e fantasia.
L’impressione è che la raffigurazione degli scenari naturali sia propedeutica a un ulteriore e più articolato sviluppo iconografico che ne conservi i diversi elementi, per reiterarli nella loro essenza cromostrutturale secondo una differente disposizione. In tale ottica, il figurativismo di Ivana Storto rappresenta dunque una fase di ricerca artistica volta ad assimilare geometrie e armonie riscontrabili in natura, ma che la pittrice già proietta in una dimensione informale del tutto svincolata dal dato reale.
Allo stesso modo, la rappresentazione della figura umana potrebbe intendersi come studio preliminare a una sua rielaborazione adeguata a un diverso contesto stilistico, in cui le forme anatomiche si coniugano alle geometrie tonali in originali composizioni policrome, ricche di un intrinseco movimento generato dai repentini stacchi di colore.
Alla luce di tali considerazioni, si svela anche un’intrigante linea di continuità oggettuale tra un’opera quale “Paura” e il dipinto “Donna fantasia”, entrambe riproducenti un nudo di donna, ma secondo differenti modalità figurative.