Elio Mercuri
La ricerca di Jean-Marc Susino è necessità di equilibrio, di armonia nella quale far convivere in libertà le emozioni e i pensieri, il corpo e l?anima, gli strappi quotidiani e l?assoluto, i colori della natura e della vita nel ritmo della dimensione dell?essere.
Hillman in pagine di straordinaria intensità ha individuato nell?ascolto del proprio ?Daimon? la via alla felicità, come realizzazione di se nell?accordo ad una segreta vocazione. a vocazione di Susino è la creatività, come forza di comporre in equilibrio le contraddizioni, le ambiguità, i conflitti che sono come un mare sul quale galleggiamo; la grande marea che sottende le onde di superficie, gli eventi e le occasioni dell?esistenza. Ha percorso molte strade, le esperienze straordinarie come la memoria della magia della Tunisia dove è nato e vissuto, e che ora rivive nella sua casa di Roma, in quei colori di bianco e di ceramiche arabe disegnate da lui come forma di serenità nella quale si compongono in flusso di emozioni i colori del giorno, di questa Roma.
La sua pittura tende a raggiungere la condizione della musica, di una dimensione senza spazio, da vivere oltre le barriere della ?negazione?, a contatto con quell?oceano che ci portiamo dentro e nel quale i colori del giorno si presentano in vortici e mulinelli, in spirali che sciolgono i nodi, i grumi di materia in libertà di ritmo in danza di luce fino a perdere peso, e con ciò col sistema del mondo per entrare nella ?valle del fare anima?.
Tutta una vita per imparare a vedere e dipingere con gli occhi di bambino, ricordo queste riflessioni di Mirò, nei suoi giorni romani in occasione della mostra organizzata da Giancarlo Serafini al ?Collezionista? di via Gregoriana.
A saper compiere il gesto di Schwitters di raccogliere sul foglio il biglietto del tram, la scatola di fiammiferi, le mille, all?apparenza insignificanti schegge della quotidianità, col gesto di un bambino che apre il palmo della mano e fa cadere sul pavimento i sassolini raccolti e figura storie e fantasie che scoprono il mondo. Ma in queste ?reliquie? di vita, frammenti, Susino cerca di ritrovare la linea perduta del senso, il senso dell?esistenza; oltre le false identità, il segreto dell?essere presenza che dà corpo all?anima e sola, come è per i bambini e per gli artisti sa dare realtà ai sogni, alla musica ? come continuum che dà visibilità al flusso senza spazio ? dimensione richiami rinvii che lambiscono la sfera delle ?connessioni? necessarie e ristabiliscono le linee perdute. La maternità degli anni 80 ? Il volto - nella sequenza della striscia di fumetto il gioco delle perle, delle pietre che luccicano, della gemma o di un piccolo vetro, di un cielo stellato o dei riflessi di uno specchio d?acqua fino a queste apparizioni nelle quali ogni traccia di materia trasfigura nel sogno alchemico di creare da tutto, da ogni frammento la vita, a segnare nel morire del vivere l?eternità della vita.
Oriente e Occidente, Klee e Mirò, Brauner si fondono in queste sue opere dove il fondo oro dell?arte bizantina o senese esalta in un piccolo frammento l?oro dell?Essere ed è icona di trascendenza estrema, minimale presenza di totalità, colore-suono immersi ormai nell?armonia o almeno nel sogno di equilibrio che segna un nuovo orizzonte di senso in quest?arcobaleno che trasfigura in cielo e mare di oro. Il sentiero interrotto da tanto ?errare?, le vicende della vita, la quotidianità, ha ripreso il suo percorso, ritrovato l?origine, e con l?origine la destinazione; la sua autentica vocazione, la pittura che ora è salda e intensa forma di rigorosa bellezza.