Giuseppina Di Napoli 2012
Il giovane artista, originario di Manduria (Ta), ridente cittadina del Salento, intrisa di storia, arte e cultura, sicuramente non è rimasto indenne da tutte quelle vicende che il suo paese trasuda da ogni singola strada, da ogni singolo muro, da ogni singola pietra.
Leone trasmette attraverso i suoi dipinti tutta la sua essenza, tutto il suo modo di essere, tutta la sua formazione e appartenenza alla Mandyrion messapica.
Il titolo della mostra ?Fra poco tutto cambierà? è emblematico e rappresentativo di quello che sono le opere presentate. I dipinti su tela, tutti dello stesso formato, fatta eccezione per il quadro che introduce la sequenza pittorica, hanno due elementi fondamentali, che si ripetono in ogni rappresentazione: un maestoso albero di olivo ed una sfera.
I due soggetti, evidentemente importanti per il pittore, ricorrono in una specie di narrazione suggestiva che colpisce non solo l?occhio, ma anche l?animo dello spettatore; si sfiorano, si avvicinano, si pongono l?uno difronte all?altro, in una specie di ?danza? emotiva che colpisce l?inconscio.
Proprio di inconscio si parla nel momento in cui ci si pone a contatto con questi dipinti. Si può dire che siano opere surrealiste, composizioni che pongono l?attenzione alla dimensione stessa dell?uomo ma, in maniera tale da oltrepassare la realtà ordinaria, quella che si percepisce con gli strumenti della consueta logica.
I due soggetti fanno entrambi parte di una realtà concreta, ma il loro contrapporsi in contesti sempre diversi, con dimensioni e pesi differenti, ci invitano a riflettere sul loro intrinseco significato e, soprattutto sul perché questi due ?oggetti? si ritrovino in ogni rappresentazione che il pittore ci propone.
La sfera che fin dai tempi della Grecia classica è stato un elemento di grande valore simbolico, rappresentava la perfezione, l?armonia del mondo sovrasensibile, è stata sovente simbolo del cosmo visibile, in quanto riflesso del cosmo invisibile, è resa in alcuni dipinti con una forte volumetria, quasi ad esasperare il peso della stessa, in altri è leggera, una circonferenza, una linea continua e chiusa, quasi a rappresentare la continuità del tempo, la persistenza spazio-temporale.
L?olivo, pianta tipica delle campagne pugliesi, albero maestoso, quasi un vecchio saggio che protegge e avvolge lo spazio intorno con i suoi rami, che a volte sono rappresentati nodosi e spessi, a volte ramificati e sottili. Le sue fronde, compatte in alcuni punti e frastagliate in altri, lambiscono il cielo, che assorbe i colori dei due elementi di base, quasi trasfigurandosi in essi.
I colori si alternano fra caldi e freddi in un connubio cromatico di grande impatto. L?arancio si contrappone al verde ed a tutte le sue gradazioni e, tonalità coniugando le varie parti del dipinto in maniera lodevole.