Atlante dell'Arte Contemporanea De Agostini 2021

Lorena Premoli, in arte Lò, è un'artista nata a Milano, città in cui vive e lavora. Pittrice autodidatta possiede una precedente brillante carriera da dirigente in una nota multinazionale statunitense attiva nel campo dell'informatica. La sua passione per le arti figurative e per la pratica artistica, dapprima relegata unicamente a momenti di svago in cui poteva dare libero sfogo alla propria creatività, diventa nel corso del tempo un'esigenza di vita. I suoi dipinti sono frutto di una grande varietà di tecniche, dall'olio all’acrilico fino ad arrivare al vero e proprio assemblaggio e di una versatile e multiforme combinazione di materie che si discostano da quelle tradizionalmente usate nella pratica pittorica.

Per la sua natura eclettica e sperimentatrice, ama aggiungervi materiali alternativi come, ad esempio, rondelle, bulloni, resine, elementi in corda, legno e stucco. L'arte di Lò tende interamente verso un'esaltazione dell'armonia delle piccole cose e verso la rivelazione della bellezza racchiusa nella semplicità e nella naturalezza delle forme. Un senso estetico che si potrebbe avvicinare alle filosofie Zen e orientali, ma che si combina con un uso dei materiali tipico della tradizione occidentale, avendo come riferimento principale le avanguardie storiche del primo 900 e tenendo ben saldo un gusto per la decorazione, molto forte nelle creazioni dell'artista milanese.

Gran parte dei suoi lavori sono realizzati anche su commissione, un aspetto che l'artista sembra considerare con molta cura: “produco incessantemente, afferma, mi piace sperimentare nuove emozioni e per questo motivo utilizzo tecniche e materiali diversi, passo dalle tempere ad olio agli acrilici, dal gesso alla sabbia, dal legno al ferro, dalle rondelle al vetro, dalla corda ai bottoni. Ma per rendere unico un quadro non basta utilizzare tecniche e materiali diversi, un quadro “Made to Your Measure” (fatto a propria misura) include un'interpretazione artistica del quadro in sé, ma anche qualche caratteristica della persona che lo riceve”.

Le sue opere finiscono in questo modo per assumere un valore ambientale in grado di instaurare un rapporto di interrelazione profonda fra esse stesse come oggetti e ciò che hanno intorno, uno scambio fruttuoso che ripete le dinamiche del ciclo vitale. Non va dimenticato di fatto, che le creazioni di Lò sono costruite e dipinte su misura per rappresentare la soggettività di chi le acquisisce e per potenziare l'estetica dell'ambiente circostante. L'apertura dell'artista a numerose influenze e correnti le permette di incorporare una moltitudine di stili e di combinarli in un unicum assolutamente personale: dipinti come Caos e Flowers, muovono da una matrice futurista riscontrabile nelle compenetrazioni delle forme geometriche e nell'impeto cromatico con cui sono realizzate.

I colori caldi avvolgono lo spettatore che si trova catapultato in una spirale caleidoscopica. Anche in YBR Doors l'estro e il fervore sono quelli delle avanguardie storiche. Ciò che distingue maggiormente l'arte del maestro Lò è l'enorme quantità di inserzioni materiche che già dalla prima produzione è possibile riscontrare sotto forma di incrostazioni di resine simili e pietre preziose.

La sapiente maestria con cui i valori cromatici e le sagome dei materiali riciclati vengono accostati e armonizzati è visibile in opere anche di grandi dimensioni come Remix, composto di 12 quadretti disposti in tre file da quattro, il cui significato simbolico è l'intreccio amoroso fra due amanti: Venere personificatasi nei cerchi (bulloni) e Marte rappresentato nei quadrati in legno. L'unione fra i due avviene grazie alle sospensioni effettuate tramite corde appese ai quadranti superiori che conferisce un effetto di grande tridimensionalità e dinamicità al lavoro. In opere come Woman’s Mind e Sunny Home, ciò che viene amplificato è la dimensione di una familiarità tipicamente femminile, sia dal punto di vista dei colori utilizzati, tutti estremamente caldi, sia nel raffigurato delle forme morbide e sinuose; il riferimento qui sono i grandi arazzi o tappeti cuciti da mani di donne sapienti. Molti dei quadri di Lò si ispirano consapevolmente a Vassily Kandinsky, uno dei fondatori della pittura astratta europea, in particolar modo attraverso la diffusione dell’idea di una spiritualità insita nelle pratiche artistiche, visibile all’occhio umano attraverso l’empatia delle forme.

Facendo riferimento all’opera Violet Emotion notiamo uno scarto progressivo ulteriore: il richiamo in questo caso è alla pittura informale. Con la sua essenzialità frastagliata e stroncata dal brillante colore lilla distribuito sulla superficie e sulle sporgenze dell’acrilico addensatosi strato su strato, l’influsso degli Achromes manzoniani conferisce all’opera un sapore storico e prezioso.

In merito alla missione dell’arte nei tempi attuali la Nostra risponde: “Ritengo che sia principalmente legata all’importanza delle persone e della natura. C’è sempre più individualismo e le persone più sensibili faticano a riconoscersi in una società di massa che rema contro l’unione (…). La pittura astratta è una forma di libertà che spesso spaventa che non è abituato ad osservare l’arte per le emozioni che trasmette. E allora la missione di un artista è anche quella di avvicinare le persone comuni all’arte cercando di far comprendere con parole semplici o esempi pratici la soggettività della Bellezza, la Libertà d’interpretazione, la Meraviglia”.