Prof. Luigi Tallarico
IL VEDERE E IL SENTIRE
La visione pittorica di Loredana Pasta emana una luce concentrata sui particolari delle figure e delle vedute, che emergono nel loro analitico dettaglio, attraverso un linguaggio impreziosito e pur tuttavia diretto a svelare l’identità e interiorità delle cose. I due elementi percettivi della luce rivelativa di una intensità lirica e del segno esploratore di realtà concrete, confermano che Loredana Pasta ha colto la stretta relazione che intercorre tra il "vedere e il sentire",unificando nella pratica d’arte sia la rappresentatività delle cose conosciute che l’espressività di quelle sensazioni che appartengono alla nostra interiorità. L’artista ha infatti realizzato nella stessa immagine una sintesi conseguente ai momenti impressivi ed espressivi, evidenziando nelle figure familiari e dell’intimità quotidiana, nonchè nelle vedute e nelle cose (scorci di paesaggi e boschi, rocce e mare, alberi e frutti), non soltanto la verità obiettiva dettata dall’ottica rappresentativa, ma la qualità espressiva imposta sia dalle leggi autonome della pittura che dalle sensazioni soggettive dell’artista. D’altra parte, mentre la centralità della scena rivela una composta e rasserenata raffigurazione, la luce irrompe nei particolari mette in risalto una vivacità in grado di animare tutta la composizione. In effetti l’evidenza delle tonalità cromatiche accentua il rilievo timbrico dei particolari , come si rivela negli sbalzi di una “brocca antica istoriata” e nei corpuscoli cromatici che punteggiano la camicetta di “Alessandra”, mentre i risalti della corteccia degli alberi e dei chicchi dei melograni, movimentano la composizione, facendo campeggiare la mobilità della rappresentazione. Come si vede, è bastato sottolineare un rilievo luminoso in alcuni particolari dell’opera per confermare che anche l’idea platonica ha trovato e trova una rispondenza nell’ emozionalità lirica della nostra attualità. Infatti l’astrattismo storico, anche quando ha negato la figuralità oggettiva, non ha escluso gli elementi della emozionalità, recuperando l’assenza della forma – luce , penetrando i segreti del reale. Prof. Luigi Tallarico