Avvocato Umberto Dautilia, critico e collezionista d'arte

La pittura di Luciana Zaccherini è fatta di volti che girano vorticosamente nelle nostre città, è fatta di espressioni che disegnano paesaggi urbani spigolosi e taglienti. E? fatta di chiaroscuri e di forme archetipiche, di ombre che rievocano presenze antropomorfe, di richiami all?arte classica. Una pittura che diremmo di sottopelle, nella quale i colori ombreggiano espressioni pittoriche più articolate. 

L?arte della Zaccherini è una pittura di  ?movimento continuo?, di un divenire  permanente, che obbliga l?osservatore a volgere uno  sguardo singolare verso ogni sua  opera, avendo però cura di uno sguardo d?insieme, sul suo lavoro: opere del passato prossimo e opere attuali, espressioni di una sensibilità artistica originale, che si esprime nella ricerca di soggetti avvertiti e mai completamente posseduti e metabolizzati.

Così, ai soggetti dell?antropomorfismo urbano, si succedono paesaggi di un?architettura umana della decadenza, rappresentati da contrasti cromatici e da espressioni scritturali di memorie sovrapposte, che fanno da contrappunti alle superfici piene della tela (in realtà queste opere sono tutte su tavola?)

 

La pittura della Zaccherini si esprime in lingue diverse: la lingua dei padri, richiamata dalle espressioni avanguardiste (principalmente futuriste e concettuali) e trans-avanguardiste, proiettata verso una nuova costellazione di espressioni neosurrealistiche.  

Un universo nel quale trovano posto tutti i maggiori segni di una memoria antropologica che ha codificato  la storia dell?arte, e che tuttavia si presenta con espressioni di una nuova figurazione: una figurazione in sintonia con le forme in cui si esprime e si rappresenta la ?società liquida?, per dirla con la più felice categoria interpretativa di uno dei maggiori pensatori (Zigmunt Bauman).

 

Un caleidoscopio di forme nuove richiamano categorie antropologiche primitive ,quasi istintuali, mentre nuove dimensioni della ?realtà-virtuale? si impongono all?attenzione del visitatore.

L?universo pittorico della Zaccherini si avverte prima come una tavolozza di colori originali, fatti di terre, di gialli, di rossi e di bruni, che catturano la mente e muovono lo sguardo, orientandolo alla rincorsa di macchie, che via via  diventano forme e categorie della mente, percepibili nella trama del ?logos pittorico?. (Umberto Dautilia, collezionista)

Scopri di più