ROCCO ZANI
Ci sono artisti "intriganti", perché suggestiva, appassionata, illimitatamente generosa è la loro "idea artistica". Ovvero quella di un'insaziabile conoscenza che pare farsi luogo- intrigante per l'appunto- del loro incedere.
LUCIANO CICERO è una di queste figure. Egli pare rimandarci - per quel suo indagare compiuto e ricco - ad un'accezione troppo spesso fraintesa come anacronismo linguistico. Quella che accoglie e filtra l'immagine dell'Artista come osservatorio dialettico, umorale, finanche poetico, del compendio intellettivo. Ecco allora il pittore, il musicista, il poeta, riaprire, - e chiudere, mai definitivamente - le certezze e le ombre del proprio ricercare...
LUCIANO CICERO è una di queste figure. Egli pare rimandarci - per quel suo indagare compiuto e ricco - ad un'accezione troppo spesso fraintesa come anacronismo linguistico. Quella che accoglie e filtra l'immagine dell'Artista come osservatorio dialettico, umorale, finanche poetico, del compendio intellettivo. Ecco allora il pittore, il musicista, il poeta, riaprire, - e chiudere, mai definitivamente - le certezze e le ombre del proprio ricercare...