Francesco Chimienti
Luciano Romualdo
"Inseguo un refolo di vento che suona la musica del tempo, quello che mi affascina e che mi fa avanzare nel fitto gomitolo dell'esistenza per trovare una via più chiara e illuminante".
Ho conosciuto Luciano, nel mio lavoro di Direttore Artistico in Musiwa nella ricerca di artisti veri, in un mondo che invece è pieno di eccessi, di «grandeur» mai dimostrate ma vantate, spesso, troppo spesso a sproposito e per seguire interessi che di artistico hanno poco e niente.
Quella di Luciano Romualdo è una bellissima storia, davvero edificante, perché dimostra che anche in un settore complicato e insidioso come quello artistico ci si può affermare rimanendo sempre se stessi, facendo solo quello in cui si crede, senza seguire mode o stimoli affaristici, vivendo e respirando il fare di mani esperte. Luciano, nel suo laboratorio è solo con se stesso, per dare agli altri opere straordinarie, legate ai suoi vetri, ai forti colori, agli intrecci, alle mille geometrie che è capace di mettere insieme.
Il piacere di averlo tra gli artisti, da alcuni anni, nelle mostre in splendide dimore come nel Museo Mediceo a Firenze e in giro per le tappe di una geografia culturale, semplicemente, con la sua presenza, concreta silenziosa e costante con il suo lavoro fatto di passione, il vetro, con la straordinaria vitalità plastica, di un'audace e consapevole forza vibrante alla ricerca del tratto.
Nel suo assemblaggio delle tessere ricavate dagli smalti di forme e colori plastici, rafforza la sua presenza tra i mosaicisti con le tecniche del vetro fusione, i giochi di luce nelle loro intensità e la creatività dell’autore.
Luciano sembra voler valorizzare e tener conto anche delle luminescenze ottenute dalle rifrazioni delle luci, e delle loro diverse intensità e punti di vista che danno l’impressione di trovarsi di fronte ad un’opera definita ma cangiante che si fa immagine di una natura “aperta”.
È l’unione di frammenti fisici, con la durezza delle cose, ridotto a crudo ed essenziale dialogo a farci raccogliere davanti a questi lavori così silenziosi e così enigmatici nella loro lucidità visiva e sentimentale, come se in essa fosse depositata la sua stessa essenza di condizione umana. Quello di una stanza accanto, allusa, dove si sveli tra racconto realistico e tensione, sul grammofono che suona la musica ineluttabile dello scorrere del tempo.
Francesco Chimienti
Presidente e Direttore Artistico Musiwa