tiziano marcheselli
Brugliera ha un rapporto difficile col prossimo: un po' per timidezza, quella che una volta veniva chiamata scontrosità. E un po' perchè non ama mescolare la sua sottile e insinuante pittura con quella di altri artisti di differente sensibilità.
Lo aveva fatto anche con l'Assocciazione Parmense Artisti, frequentata per qualche anno e poi abbandonata per ritirarsi nel silenzio di uno studio fuori mano, dove le isole, le nevicate e i tramonti sono solo pretesti per raccontare sensazioni sempre più interiorizzate, sempre più organiche, come se la materia umana si fosse fatta trasparente e un raggio inconsueto fosse riuscito a scandagliare la memoria, il desiderio, l'inconscio.
Certo, nella pittura di Brugliera c'è qualcosa di latente, di inquietante, di scivoloso, che svicola via. E' come voler dire - dice lui stesso - il soffio vitale a quella misteriosa "cosa" che hai dentro, concretizzarla senza sapere cos'è.
Sempre molto personale la materia e insolito il taglio del paesaggio. Anche perchè non è un paesaggio di tutti, ma è quello dell'anima di Brugliera.
Tiziano Marcheselli – 2012