Dott. Arch. Rapisarda Salvatore
Critica d'arte, riferita alla mostra personale con titolo: "Paesaggio e Astrazione"
Tra descrizione ed evocazione nell'osservatorio privilegiato di Luigi Bengala. Colore e compassione, forme oggettuali ed evocative della grande lezione estrinsecata dai maestri delle avanguardie di tutto il Novecento. La musicalità, la sua musica da musicista, tradotta nella composizione segnica e nei colori delle configurazioni aniconiche dei "ritratti" urbani e rurali della cultura iblea e aretusea. Due sezioni, paesaggio e astrazione, che caratterizzano la produzione di questa mostra. L'artista dipinge colori gestuali che si tramutano in segni, vibranti, incisivi, dinamici, intensi, ricchi di energia, di vigore cromatico, che vogliono trascinare l'osservatore nel luogo vissuto della sua interiorità. Memorie e realtà, descriioni ed evocazioni attraverso quell'apparato linguistico figurativo sedimentato e interiorizzato. Citazioni espressive che si evincono, si percepiscono soprattutto, nelle ultime opere: un linguaggio marcatamente cromatico dichiarato dalle pennellate virtuose che sfruttarono forme, che regalano modellazioni di luce, di piani, di spazialità prospettiche introspettive e descrittive. Un amore volto al piacere di comunicare ancora quella musica, fatta non di note acustiche ma di note visive, rappresentazioni che comunicano la forza delle immagini tangibili e non tangibili, ove l'arte rimane il mezzo che permette agli animi sensibili di vedere quello che non sempre riusciamo a vedere con gli occhi del nostro caotico quotidiano.