PAOLO LEVI-CLIZIA ORLANDO-GIORGIA CASSINI-SALVATORE RUSSO-ANNA BIONDOLILLO E MOLTI ALTRI
CENNI CRITICI …provo gioia, devo ammetterlo, nell’affrontare la lettura critica della felice e varia produzione pittorica di Luisa Conte…si tratta di composizioni figurative che sono le pagine di un diario, una sorta di omaggio fervido ai doni della vita, una riflessione stupita sul mistero che comporta il vivere lungo le linee di un destino. Vedo, in questi lavori, le tappe quotidiane di un percorso psicologico, di una maturazione che sembra promettere ulteriori impegni immaginifici, imprevedibili nuove trasfigurazioni del reale, impensabili tipologie segniche sulla via della conoscenza di sé e del mondo… (Paolo Levi) …l’arte come linguaggio universale per esprimere il sentimento della realtà che ci circonda. Luisa Conte con colori e pennelli compie un immaginario viaggio lungo sentieri liberi, dove l’occhio si ferma ora di fronte all’imponenza maestosa di un antico maniero, ora si lascia intenerire dalla positura familiare di un gatto o ancora, rincorrendo il volo di un solitario gabbiano,si spinge oltre i limiti dell’orizzonte…se l’identificazione del suo dipingere è di chiara impronta figurativa, l’atmosfera rappresentata si arricchisce di sogni, fantasie, intuizioni liriche, sentimenti che l’artista riesce liberamente a tradurre sulla tela, riassumendo nel dipinto realtà fenomenica e sensibilità artistica. Il tutto è immerso in clima di attesa, di silenzio, caratteristica comune del suo operare…(Clizia Orlando) …attraverso le opere di Luisa Conte è possibile trascendere da qualsiasi realtà: lasciarsi trasportare dai colori e dai sapori del mare per giungere ad un luogo metafisico, inesistente, irreale. E’ il luogo della tranquillità, dove le preoccupazioni della quotidianità lasciano il posto alla riflessione sulla grandezza e la potenza della natura…anche nelle opere apparentemente più semplici e prive di clamori, si coglie questo bisogno intimista dell’artista e di chi, come lei, ama i giochi di luci e di ombre, di semplicità e spontaneità che solo un paesaggio marino è in grado di fornire…del resto, anche la scelta di prediligere il mare come unico soggetto dell’opera, non è niente altro se non il linguaggio metaforico utilizzato dall’artista. L’acqua è, infatti, principio, origine della vita e suo componente essenziale…(Silvia Pareti) …sinfonia è il termine più appropriato a riassumere l’intera produzione artistica di Luisa Conte. In musica esso specifica un concerto armonioso di più strumenti, ciascuno con vari temi, mentre nelle arti figurative implica una composizione eclettica, per tematiche e tecniche, dove l’unità è data dal messaggio. I colori accesi, vivi e vivificanti, il continuo gioco dei dialoghi, delle sovrapposizioni, dei ritmi e delle cadenze che percorrono il visibile sono le note di questa sinfonia, retta da un’attenzione sempre commossa, e perciò precisa, al vero… (Chiara Tavernari) …Luisa Conte fa parte di quell’antica scuola del ritratto, un genere di ricerca espressiva con figure in primo piano, dove tutto è frutto di un iniziale , approfondito disegno. I suoi lavori riflettono una scrittura poetica ed espressiva ricca di talento, che sa trasfigurare l’immagine della donna o di un bambino sulla tela in chiave oggettiva e del tutto personale…si sono avuti artisti quali Andrea Gastaldi, portati verso un certo purismo, altri come Enrico Gamba volti ad un certo romanticismo, altri ancora si sono orientati verso una più attenta ricerca del vero. Luisa Conte fa parte di questa ultima categoria di ricercatori di volti,specchio di anime… (Paolo Levi) …la suggestiva bellezza delle immagini di Luisa Conte rimanda ad un classicismo pittorico e ad una concezione romantica dell’esistenza, di cui avvertiamo sempre di più l’imprescendibile necessità. La pittrice ama riportare sulla tela tutto quello di “bello” esistente nel creato. Nelle sue realizzazioni, una capacità di lettura poetica del reale, con un messaggio che ci dona un concetto di vita serena. E’ una pittura impeccabile, armoniosa, ricca di fascinosi accordi cromatici, ottenuti col misurato equilibrio di vaste gamme, disposte in trame disegnative perfettamente scandite, con studiate variazioni di luci e di ombre… (rettore Giovanni Mazzetti) …la riconosciamo nell’aria: è un tepore, una pulsazione, un odore, è un giallo o un verde dove prima non c’era. E’ puntuale, amichevole,prevedibile questa primavera. Ma è anche stupefacente, improvvisa, festosa e fastosa…c’è un innegabile legame fra questa chiarità sospesa, che trattiene e contiene il potente flusso dell’energia vitale, e la pennellata dell’artista: dialogo con la natura e con gli esseri viventi che non è subito dato, ma vuole essere cercato, inseguito, spiato, atteso, rincorso e poi di nuovo, in una comunicazione sempre essenziale…Luisa Conte raffigura il reale, ma con l’attenzione volta a coglierne l’intima ragione…ogni volta è festa, tripudio e inno alla vita che si offre con la pretesa di essere riconosciuta e accolta…la visione artistica della pittrice non imita la natura ma la trasfigura: in modo lieve e appena percepibile… (Chiara Tavernari) …un dialogo informale, considerazioni sulla misteriosa sensibilità dei gatti, il travaglio interiore nella consapevolezza che la propria strada non doveva fermarsi dietro alla scrivania di un ufficio e infine la decisione di dedicarsi seriamente alla pittura…uno sguardo casuale , ma non troppo, alle pareti della sua casa rivolese e già la storia di Luisa Conte si delinea perfettamente, densa di particolari, di riconoscimenti artistici e di progetti futuri…(Silvia Cestari) …ai precedenti saggi si aggiungono i falsi d’autore, sensuali icone femminili che con i grattacieli, le berline e lo swing come ritmo portante, fanno rivivere la Belle Epoque di Tamara de Lempicka: donna carismatica, di rara eleganza che con il sua stile unico – tra futurismo e manierismo – rappresenta il principale punto di riferimento di Luisa Conte. Tale empatia è all’origine di copie puntuali, così fedeli al modello da determinare l’interesse di una nutrita committenza a conferma delle capacità esecutive dell’autrice… (Silvia Cestari) …nella oggidiana stasi del declinante postmoderno, non disgiunta dall’usura storica del tavolozziare, Luisa Conte si introietta con un linguaggio a struttura semplice… in sintesi: il pittorico “fare” di Luisa Conte, la trincerizza dal sofisticato elitarismo di nicchia e altrettalmente, dal modaiolo intellettualismo di batteria, quello per intenderci, dei vippaioli dell’arte contemporanea, veicolatori di nientismi-con-allumacature-di-comodo-e basta! (Antonio Carena) …le persone che amano gli animali hanno notoriamente una sensibilità particolare. Una sorta di segreta esigenza di amore silenzioso, senza scosse, disinteressato. Non so se sia questo il caso di Luisa Conte, ma è certo che i suoi gatti lei li guarda con una dolcezza infinita. Pittoricamente li riprende nei tipici atteggiamenti da primadonna, sdraiati comodamente come odalische, su un letto o sulla migliore poltrona della casa, con la testa inclinata in un angolo impossibile per qualunque altro animale, disattenti e sbadiglianti…(Paolo Levi) …anche noi critici d’arte abbiamo un’insana passione per i gatti. Sono caldi, con le unghie rovinano i nostri sofà, miagolano secondo la necessità, sono egoisti, eppure li amiamo. Ognuno ha il proprio gatto. Il proprio ricordo. La mia ha vissuto ben 22 anni tondi. Si chiamava trimicina, come primo nome (da antibiotico) e mentegatta perché non era intelligente. Era bianca e nera, colori della Juventus, benchè noi teniamo tradizionalmente per il Torino. Peccato che sia morta per vecchiaia ,perché sono certo che Luisa Conte l’avrebbe ritratta…c’è in Luisa una grande abilità manuale, un senso notevole del colore e del segno. Le sue sono pagine d’azione, di movimento e ci spiegano assai bene che la staticità per un gatto è pura utopia. Egli è forma, colore, sfumatura. In verità quello che porta alla ribalta la nostra artista è la coniugazione tra la sua abilità d’artista e il suo amore per i gatti… (Paolo Levi) …i lavori di Luisa Conte rivelano interesse primario per il paesaggio. Distese marine e scorci lacustri vengono tuttavia volutamente inquadrati in trame allusive e persino ingannevoli, in quanto la pittrice decide di svelare all’osservatore solo una piccola porzione della veduta, che può essere incorniciata dalla fenditura sbrecciata di una parete di legno o racchiusa nel profilo di un gatto. Lavorando con acrilici e tecnica mista su tela, la pittrice costruisce una versione realistica ma allo stesso tempo sublimata dell’immagine, dove regnano purezza di colore e severo ordine compositivo, in un instancabile impegno di ricerca estetica. Nel sovrapporsi di svelato e immaginato Luisa Conte invita chi guarda a riscoprire la bellezza della natura, a concentrarsi sui particolari prima che sull’insieme, per assaporare ogni vibrazione e ogni sfumatura, nella rasserenante quiete della contemplazione…(Paolo Levi) …l’artista Luisa Conte riesce a misurarsi con agilità con i grandi del passato mimandoli con maestria. Non si tratta di semplice imitazione , ma di rielaborazioni personali dei dottami stilistici ricevuti, commisti all’intima visione della realtà e del mondo di Luisa Conte. E’ quindi una pittrice che affascina e incanta per la sua chiarezza espressiva e la vasta gamma emotiva che è infusa nei suoi lavori. I suoi personaggi appartengono alle più disparate categorie umane e contribuiscono assieme a celebrare l’armonia dell’arte col mondo…(Dino Marasà) …arte felice, gioiosa, festosa, piena di stimoli per la fantasia, spesso popolata da animali umanizzati, espressivi interpreti di sentimenti a noi noti. E’ questo in sintesi l’operato artistico di Luisa Conte, ispirata alla bellezza della natura, incantata dal robusto romanticismo suggeritoci dal cosmo. Opere luminose, cromaticamente valide, che si raccontano con stile piano. L’artista ama esplorare luoghi remoti della fantasia e della terra, come i fondali marini, o affidare ai gatti il ruolo di evocare personaggi storici. Non è satira, è fantasia libera, è voglia di comunicare un po’ di sé stessa agli altri, rendendoli partecipi di un mondo interiore ricco e raffinato ed in continua evoluzione…(Dino Marasà) …attraverso uno dei suoi famosi gatti, Luisa Conte proietta l’osservatore nella bellissima città belga: Bruges. La sinuosità delle sue linee che vanno ad occupare lo spazio. Il linguaggio cromatico essenziale e mai eccessivo. La capacità stilistica che scompone il segno e lo riporta sui giusti binari. Queste sono le caratteristiche di una pittura che trova nel gesto autentico la sua vera forza. Le nuvole in quest’opera avvolgono un’architettura segnica dalle linee geometriche ben definite. Una realtà raccontata attraverso l’immagine di un paesaggio che nei riflessi dell’acqua assume un significato poetico. Un’artista aristocratica che atteraverso un agire pittorico razionale indaga quella che è l’atmosfera respirata a Bruges, un luogo dove il medioevo vive ancora coi suoi fasti e dove i misteri della storia si condensano per incantare l’animo di un gatto che vive nelle nuvole immerso nella contemplazione dell’immanenza del tempo…(Salvatore Russo) …le descrizioni pittoriche dell’artista Luisa Conte sono sempre accompagnate da un gatto. Ed è quest’ultimo il vero protagonista delle sue opere e si trova così a far parte dei panorami delle parti più disparate del mondo. Un modo originale di realizzare opere pittoriche, amato dai fruitori poiché stimola la fantasia con i suoi parallelismi e che merita grande attenzione da parte del pubblico e della critica…(Dino Marasà) …ormai, già da tempo, siamo abituati a vedere gli incantevoli paesaggi di Luisa Conte racchiusi, se così possiamo dire, nella sagoma di un gatto. Certo a volerci pensare, con le tele di Luisa Conte il gatto, tanto biasimato in passato, cominciando dai cartoni animati e giungendo ai films degli orrori, adesso ci guadagna in reputazione. Scherzi a parte, io personalmente a questo gatto mi ci sono affezionata, tanto è vero che se mi capita di vedere qualche paesaggio della sua precedente produzione pittorica mi sento un vuoto dentro. Comunque, non voglio dire che il suo operato di qualche anno fa fosse meno apprezzabile perché sia io come altri critici ne stimavamo lo spessore del suo talento pittorico. Ma voglio dire che adesso osservare una sua opera senza la presenza del suo gatto è come bere acqua naturale per chi è abituato a bere l’acqua frizzante. E poi c’è anche da sottolineare che l’idea del gatto è stata proprio geniale; infatti la sua sagoma ne impreziosisce l’immagine del dipinto e dà un’impronta originale allo stile dell’Artista. Intanto i paesaggi di Luisa Conte acquistano una dolcezza surreale e il Signor Gatto diventa un mito. C’è da dire che Luisa Conte è stata sempre una valida artista e il suo figurativo ha ugualmente risentito di un romantico santimentalismo scaturito da un animo sensibile. Un romanticismo però da considerarsi non triste o nostalgico, piuttosto espressione di sentimenti che esprimono gioia di vivere, allegria, spensieratezza, come si può notare dall’interpretazione di angoli poetici di varie città inserite nella sagoma del gatto. Opere realizzate con padronanza degli strumenti della tecnica e da cui emerge la profonda sensibilità, ma entrambi non basterebbero per la resa fruibile se non ci fosse anche quel tocco di genialità che spesse volte porta a sapersi distinguere per rimanere per sempre nel cuore del fruitore…(Anna F. Biondolillo) …devo dire che ho conosciuto davvero pochissime Artiste con la sensibilità di Luisa Conte. La sua pittura racconta una storia bellissima incentrata sull’universo felino. Attraverso le sue narrazioni visive ci porta alla scoperta del mondo dei suoi meravigliosi gatti. I gatti delle sue rappresentazioni viaggiano per il mondo. Li troviamo in Francia, a Londra, in Italia e persino in Belgio e nel lontano Oriente. Gatti che assumono le sembianze della Statua della Libertà o ancora di personaggi pop come Marylin Monroe. Un amore incondizionato verso questi animali, tant’è che ormai fanno parte della sua vita. Le rappresentazioni si fanno sempre carico di profonde emozioni. Non si può rimanere indifferenti verso di loro. Abbandonati dunque quei dettami della psiche che non fanno altro che complicare il nostro mondo, Luisa Conte si dedica a trasmettere all’astante le emozioni “feline”. Tra le altre sue opere mi hanno colpito quelle dedicate alle maschere veneziane, da sempre simbolo di mistero. Un celare e portare nella dimenticanza della mente verità “proibite”. Goffman parlava di scena e retroscena e trovo che sia il concetto più adatto per esprimere il significato della maschera in Luisa Conte… (Salvatore Russo) …ci sono momenti della nostra vita in cui ci sembra sia passata una bufera facendoci rimanere a convivere col nostro dolore. Quando tutto sembra perduto ecco che appare uno spiraglio di luce che ci dà la forza di ricominciare a vivere. Come Leopardi in poesia, così Luisa Conte in arte sa magistralmente riportare sulla tela le intime sensazioni attraverso la sua espressione pittorica.. “Dopo la tempesta” è il titolo dell’opera realizzata dall’artista sicuramente dietro un forte turbamento della sua vita. Il dipinto nella sua struttura si presenta diviso nei due piani orizzontali perché due sono infatti le interpretazioni con cui l’artista descrive, nella prima, la sconvolgente visione di ciò che ha lasciato la tempesta e, a questa visione drammatica, segue nello sfondo, come sequenza di un fatto cronologico, una serena atmosfera, dove la dolcezza del tepore dell’aria sembra donare una luce di speranza all’umore della pittrice. Un dipinto abbastanza complesso sia per il lavoro artistico, dove la gamma cromatica trasmette le diverse tonalità emotive, sia per la percezione narrativa che conduce la fruizione alla stima e alla ammirazione di una così valida artista… (Anna F: Biondolillo) …un paesaggio guardato dall’oblò di una gatta. Un paesaggio ben delineato anche se da sogno, tratteggiato nelle forme di una gatta che il titolo non abbisogna lo indichi. Ogni segno è delineato e accurato, ma non per questo appartiene solo al reale: vi sostano sogni, segni rinascimentali per una nostalgia del bello, passi felpati, libertà, amore per la natura e una fortezza che potrebbe accoglierci: qui l’artista trova tutte le sue certezze e quello sfondo si libererà dal profilo di gatta per accoglierci senza riserve o limiti, in uno sfavillio dorato della cornice…(Pompea Vergano) …nell’immaginario collettivo il gatto è da sempre legato a superstizioni antiche. In Egitto era protetto e venerato, ma nel corso degli anni la sua figura fu legata a pratiche magiche e oscure. Da sempre però, a questo animale è anche accomunata la donna, sia per ragioni fisiche, poiché entrambi dalla figura elegante, sia caratteriali, poiché esseri indipendenti che sanno, all’occorrenza, sfoderare gli artigli. Forse è questa comunanza tutta femminile che rende l’artista Luisa Conte, particolarmente vicina a questa figura. Il gatto è sempre protagonista delle sue tele e in quest’opera, dallo stile veneziano, gli effetti plastici e la conseguente valorizzazione coloristica, sono arricchiti da ornamenti rigogliosi e talvolta superbi. Nella sua pittura si ritrova tutta la forza e il mistero degli elementi decorativi della nobile Venezia, ma anche il gusto tipico di un certo barocco francese. Il gatto è figura dominante del dipinto ma al contempo cornice o finestra sul mondo…(Caterina Randazzo) …Luisa Conte ha dipinto molti gatti, ma non è una pittrice di gatti, è una pittrice di “presenze”, di “essenze di felini”. Di fatto esemplifica la serie dedicata alle città dove il nostro sguardo è indirizzato alla scoperta del paesaggio urbano attraverso la sagoma felina. “La Gatta Antonelliana”, La Chatte de Bruges”, Il Gatto di Villa Ormond”, The Union Jack’s Cat, per citarne solo alcuni, sono dipinti in cui effetti ed elementi sorprendenti si intrecciano, sono composizioni teatralizzate, modellate sulle inclinazioni della Conte, rese con una pittura figurativa dettagliata e precisa ed in cui la pittrice applica la teoria del “magico circostanziale” all’inquadratura prospettica attraverso la sagoma felina che contorna il potere evocativo della veduta trasformando così il consueto in qualcosa di incantato e meraviglioso…(Giorgia Cassini) …per Luisa Conte, convinta animalista, i gatti hanno un significato particolare e, oltre a ritrarli in ogni modo e in ogni posa, ne cattura la silhouette nella quale iscrive un nuovo dipinto, di chiara impronta figurativa, dove l’atmosfera è pregna di sogni, visioni fantastiche e irreali, in un vivace connubio tra il classico e l’innovativo. L’artista riesce così a mettere in discussione, con garbo e tatto, alcuni codici visivi, mentali e linguistici. I paesaggi, gli scorci urbani, le maschere veneziane inserite nelle sagome feline, diventano il punto di vista dell’artista stessa di fronte al mondo. L’animale diventa addirittura metafora dell’essere umano, ne prende il posto persino nei personaggi che animano alcune scene, dando la sensazione di una realtà artificiale, estranea al nostro tempo, congelata in una sorta di strana dimensione sospesa, senza per questo, però, dar adito ad un completo spaesamento che potrebbe intimorire…(Marilina Di Cataldo)