Marco Sovera - pittore contemporaneo
nato a Muralto ,canton Ticino, si è diplomato alla scuola Magistrale di Locarno e all'università di Friburgo(lingue e letteratura).Ha studiato germanistica ad Amburgo,dove ha lavorato come traduttore ed è stato insegnante di scuola media e di ginnasio a Locarno dove,pensionato, vive tutt 'ora.
Alla scuola Magistrale di Locarno muove i primi passi nel mondo dell'arte appassionandosi per il disegno di paesaggi a matita e inchiostro di China.Dopo decenni di Interesse"passivo"per la pittura in tutte le sue forme,cessata l'attività professionale, la sua operositàdi tipo creativo lo porta a dipingere.Alla fine di un periodo di apprendistato,prevalentemente dedicato allo studio delle tecniche e dei colori,si indirizza verso una pittura che oscilla tra il figurativo e il non figurativo,pur privilegiando quest'ultimo: paesaggi chimerici,forme astratte ma che,in particolare nei primi lavori,non si affrancano completamente dal referente concreto.
In un secondo momento la pittura si fa più libera: figure a volte debordanti che straripano dando corpo a visioni mutevoli,a seconda sia dello stato di grazia ,che dal vissuto artistico dell'osservatore
LE TECNICHE
Le tecniche usate sono quella dei colori ad olio su tela(la tela viene posizionata in orizzontale) con l'utilizzo di spatole o pennelli,e i colori acrilici spesso mescolati con resine,cristalli di vetro,limatura di ferro per ottenere una pittura polimaterica con effetti di granulato, ricca di riflessi e trasparenze.
LA CRITICA
La pittura informale nel senso che non rimanda a nessun tipo di referente riconoscibile di M.Sovera si caretterizza per un fare diretto avulso da ogni possibile intenzione rappresentativa.Protagonista del gesto pittorico è la materia, gli impasti di colore che stesi con mano generosa dal pittore vanno a formare una stratificazione che le incisioni causate dal pennello sommuovono. Una forte e decisa gestualità, evidenziata dai segni-ferita, è percepita come la traccia visibile di un corpo a corpo che l’artista affronta con la tela di accoglienza che appare come un vero e proprio sudario di questo intenso e travagliato dialogo-scontro in quanto processo atto a scaricare senza mediazione alcuna le tensioni e le urgenti istanze emotive del soggetto. Questo agire sulla materia determina di volta in volta degli andamenti, dei ritmi, dei cadenzati dei vortici, delle esplosioni, dei nuclei irradianti o dei moti ascensionali che ben traducono i diversi stati d’animo che contraddistinguono le vicende interiori del pittore.
Dario Bianchi