Adelinda Allegretti
Avvolti dalle acque
Mari agitati, tumultuosi, catturati attraverso l’uso sapiente di pennellate rapide e guizzanti e subito fissati sulla tela, quasi si trattasse di istantanee fotografiche. Sono questi i più recenti lavori di Margherita Fascione, riuniti per la prima volta a Torino nell’ambito di una mostra itinerante che toccherà diversi spazi espositivi del capoluogo piemontese. A differenza di quanto accade nella produzione pittorica che la precede, pure presente in mostra, contraddistinta da uno studio attento del particolare e che, soprattutto, trova nella figura umana una sorta di comun denominatore, la serie delle marine si carica di un lirismo nuovo ed affida al colore, più che al disegno, il compito di suggerire allo spettatore emozioni inaspettate, più immediate. Non a caso il superamento di certi riferimenti “colti” derivanti dalla rilettura, comunque in chiave del tutto personale e mai citazionistica, della letteratura classica operata dall’artista di origini ciociare, fa sì che i mari in tempesta mostrino una rinata libertà di espressione, tutta giocata sulla gestualità e scevra da rielaborazioni mentali. In alcuni casi, come accade in Venere nata dalle acque, non manca il giusto connubio tra il racconto mitologico, da un lato, ed il nuovo modo, più impressionista, di usare il colore, dall’altro. I rapidi tocchi di colore, sovrapposti e giustapposti, ben si sposano con la bellezza muliebre che trova, proprio nell’acqua, il suo elemento di origine. Eppure questo senso di pacatezza è destinato a durare poco, tanto forte, quasi tangibile, è la prevalente sensazione che quei mari in preda di speranza (Mare con sprazzi di luce). all’irrefrenabile furia della Natura siano sul punto di travolgere tutto e tutti, spettatore compreso. Come non sentire sulla pelle gli spruzzi salmastri che scaturiscono dal Mare d’inferno? E certo le altre opere -Mare agitato, Mare agitatissimo, Mare blu- non sono meno evocative di una natura devastatrice, sebbene non manchino barlumi.
Adelinda Allegretti (critica e storica dell' arte) - Torino - marzo 2003