Gabriele Turola

Margherita Fascione è nata in un paesino della Campania, al confine con il Lazio, al quale, nonostante non vi risieda più, continua a sentirsi intimamente legata. Si è laureata in Filosofia, a Napoli.

«Autodidatta per amore dell'arte», nel corso degli anni ha raffinato un fresco stile influenzato al linguaggio impressionista, soprattutto nelle sue prime opere a sfondo naturale, attraverso il quale raggiunge degli effetti di armonia e di dolcezza che rivelano il suo lessico personale. E' un'autrice dalla fervida creatività e dall'animo appassionato che ha cercato di trovare un giusto equilibrio nelle sue prime tele, volto a controllare gli impulsi del suo istinto artistico, talvolta "indisciplinato". La sua produzione degli anni Novanta è costituita da opere paesaggistiche, realizzate col metodo en plein air, percorse da un'impalpabile e suggestiva inquietudine. La disinvoltura della sua pittura, dal rapido tocco, restituisce l'immediatezza della sensazione visiva. Negli isolati paesaggi, dove raramente compare la figura umana, la luce e i colori sono i protagonisti.

Le sue ultime opere - raccolte in una mostra a Formia due anni fa con il titolo La donna e la luce - rivelano il raggiunto sviluppo tecnico e creativo del linguaggio pittorico. Si tratta di una svolta nella pittura della Fascione che da quel momento si è volta a raffigurare delle donne, colte da diverse angolazioni, nella loro intimità quotidiana, allontanandosi dai temi paesaggistici. Riducendo al minimo l'elemento scenografico, le figure femminili divengono le assolute protagoniste della tela. Il penetrante ma dolce sguardo spesso introspettivo dell'autrice si spinge fino a restituire la parte più intima delle figure, svelandone i tormenti e le angosce; la resa dell'inquietudine che agita i soggetti è ottenuto anche grazie alle rapide e febbrili pennellate dell'artista. I colpi di luce scorrono sulle superfici colorate e seguono le curve dei sensuali corpi, come si vede nel lavoro intitolato Mnemosyne. Queste tele richiamano alla memoria un grande maestro della pittura come Toulouse-Lautrec - si pensi al dipinto La Toilette - che amava ritrarre le donne nella loro intimità, rivelandone la gracilità e le inquietudini e si sentiva partecipe della loro esistenza. Similmente a questo grande maestro, l'autrice con le sue opere non vuole cogliere la realtà che ha sotto gli occhi, bensì, la sua attenzione è rivolta al profilo psicologico dei personaggi.

Effettuando questa scelta di fondo, l'artista si distacca dalla poetica impressionista volta a studiare i soggetti nella loro superficialità; la Fascione diviene un'artista matura che mira a rappresentare la percezione psicologica del mondo femminile, e lo fa suscitando intense emozioni.

Gabriele Turola, dal catalogo ufficiale della Prima Biennale di Ferrara - Ferrara, 23 - 31 marzo 2002