Silvano Russo
L’arte di Margherita Fascione
L’anima è discinta come la Primavera in fiore: penso sia questa l’impressione estemporanea che l’Ananke della Fascione fornisce allo spettatore. La materia colorata che l’Ananke trascina con sé è un magma floreale che stringe la figura umana al contesto immaginario, che le si abbarbica alle membra…è il prolungamento romantico di un’anima femminile quanto mai fluida, un’appendice che si fa indice iconografico di una sorta di palingenesi poetica. Tutto è materia e la materia può farsi arte.
Ananke come Destino che ha gli occhi vitrei dello smeraldo, che si riversa negli sguardi femminei di Destini Avvinti, mentre una scena bellica sospesa nel tempo si profila sotto le sognanti essenze. L’arte della Fascione è la resa pittorica di uno sguardo che si figge in lontananza, che affissa un altrove che è il dentro di ognuno, è il canto dell’irrealtà di un mito che pulsa sulla tela per condurci in luoghi arcani, in eden perduti, in spazi reconditi, come quelli dell’anima. Le citazioni culturali in cui la Fascione si profonde sono rese attraverso gli stilemi neoclassici di una bellezza algida ma piena nella sua assolutezza, in cui alle volte la figura umana diviene scultura marmorea, aggettante sulla tela, concepita pur sempre come la visione intimistica di un sogno. Di qui l’uso di tinte tenui, perlate, in cui è facile leggere la fuggevolezza del tocco del pennello. La chioma ramata della Venere botticelliana e della Danae di Klimt conferisce alla Pandora, alla Circe e alle Nereidi della pittrice un’aura sofisticata, che sa di pathos/fuoco e di arcano. Sono bellezze rinascimentali e noveau nelle vesti di un’ Alcione dannunziana: la Circe è la fusione perfetta di impressionistiche virgole di colore, ognuna speculare all’altra, per la resa ottimale di un’essenza esteticamente compiaciuta nella sua carnalità.
Penso che un’arte concepita in maniera così interiore non necessiti di mere descrizioni, per questo ho reputato più valido l’esprimere che il descrivere, palesando sensazioni, al di là di giudizi tecnicistici, che sono solamente il frutto della decodificazione di un messaggio artistico. La realizzazione di un quadro: questo mi è parso di fare esprimendomi su questo giovane talento.
Silvano Russo - Roccamonfina - luglio 2004