Dott. Davide Tramarin

                     LE MAGICHE DONNE DI MARIA GRAZIA MINTO

…..si coglie la magia e la suggestione che le fanciulle di Maria Grazia Minto sono in grado di diffondere….sono soggetti splendidamente autonomi, protagoniste piacevolmente sottratte ad ogni campo gravitazionale e inserite in spazi che non si possono solo definire sognanti ma spazi metafisici di un’esistenza destinata all’eternità. La magia è dunque il motore palpitante di una rappresentazione in cui la precisione metallica, la cristallina resa dei particolari, i colori vivi e il forte plasticismo si caricano per travalicare il reale. I cieli sospesi, gli sfondi fantasiosi, a volte indefiniti e nebbiosi e le intersezioni dei piani, che si pongono sulla naturale prospettiva, garantiscono la sensazione di una dimensione senza tempo, a garanzia della quale rimane solo la concretezza oggettuale dell’opera stessa.

La Minto sceglie in alcune sue opere di utilizzare la tecnica a fresco, che dà una conferma della sua materialità e ci riconduce nuovamente all’idea di un modello positivamente senza tempo. E’ interessante ricordare che in Germania, dopo la prima guerra mondiale, e più precisamente negli anni venti, per rispondere al fervore con cui le avanguardie avevano scosso il panorama artistico europeo giungendo per esempio, come nel caso del Cubismo, alla totale scomposizione dei soggetti rappresentati, alcuni artisti come Schrimpf, presto inserito fra i protagonisti del “Realismo Magico” o della “Nuova Oggettività”, decisero di ritornare all’ordine della rappresentazione e di recuperare dei modelli senza tempo. Si può intendere una predisposizione molto simile anche nell’arte di Maria Grazia Minto; la sua scelta di adottare una tecnica come quella della pittura a fresco, oltre che per la sua valenza estetica e per il suo pregio, può essere oggi ancor più apprezzata perché è una pratica che è in grado di rappresentare l’arte nella sua essenza e può conferire alle opere finite il dono della perennità.

Ecco dunque l’elemento predominante che emerge dall’arte di Maria Grazia Minto: la capacità di tradurre in chiave originale, personale, raffinata e sofisticata, la percezione metafisica della bellezza femminile e fanciullina e sempre all’interno di questa preponderanza possono essere eletti gli elementi simbolici che l’artista inserisce nei dipinti.

Ci sono carte da gioco, orologi, libri, farfalle e bottoni, che sono certamente il tema più interessante; attributi iconografici che simboleggiano la “Bellezza Pura” portata in dote dalle magiche creature di Maria Grazia Minto.

Testo critico Dott. Davide Tramarin


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