Critica apparsa su "Il corriere dell'arte" del 24/06/11

L?ARTE COME PERCORSO DI VITA La galleria Tinbert di Pragelato ospita dal 25 giugno al 13 luglio la personale di Mariangela Redolfini ?Sentire a colori?. Il titolo, evocativo, ricorda che l?elemento unificante delle opere dell?artista torinese è l?uso del colore brillante, nitido, steso a campiture piatte. La pittrice usa l?acrilico su tela per narrare frammenti del mondo naturale come paesaggi ed elementi floreali, o del mondo costruito come dettagli di architettura urbana. Camminando fra le opere della Redolfini si può avere l?impressione che l?artista si sia divertita, immersa in un ambiente incontaminato, a giocare con lo zoom di una precisa macchina fotografica: l?occhio della pittrice indaga da vicino, quasi come se usasse una macro, fiori dai colori squillanti, delicati boccioli ed esili steli, passando poi a visioni grandangolari di sterminati paesaggi solcati da fiumi e strade ed ampie vallate popolate da alberi e case. Confrontando le tele con soggetti floreali lo studio è evidente. In alcune i contorni dei soggetti svaniscono, il colore delinea i profili riuscendo a giungere alla sfocata fluidità di uno sguardo che si sta rinnovando (Yudanaka); in altre, invece, si accentua la matericità e la plasticità delle forme (Primavera) ma sempre per mezzo di un ricercato uso del colore, il quale crea esso stesso la grana del reale. Altre volte lo zoom si concentra sull'anatomia del fiore con precisione tale da confondere, l?occhio segue gli assi come se fossero linee di fuga (Gioco pirotecnico). La ricerca espressiva dell?artista guarda all'euritmia delle varie parti, all'equilibrio dei colori, il suo pathos è facilmente comprensibile. Le opere sintetizzano il tangibile costruendolo attraverso le sue strutture primarie: alberi come morbide sfere e colline innalzate dallo svilupparsi delle loro curve di livello creano paesaggi surreali e piretici. La tecnica serve a controllare l?immagine, che nasce dalla riflessione. Nel mondo rappresentato dalla Redolfini sembra non esserci né confusione né affronto, il disegno ricerca l?armonia che sembra essere persa nella moltitudine dei mondi attuali, frammentati sempre più dal soffocante tormento della contemporaneità. Nei suoi dipinti l?unità e l?equilibrio sono ancora possibili, raggiunti attraverso la paziente e sapiente lentezza di sa guardare oltre e crede ancora che un?alternativa esista.